Processo Falck. Udienza rinviata per la terza volta, proteste davanti al tribunale

NOVATE MEZZOLA – L’udienza del processo che avrà il compito di accertare se lo stabilimento ex Falck ha inquinato l’area industriale è stata rinviata al prossimo 16 aprile.

Quello di oggi è il terzo rinvio dell’udienza preliminare – convocata una prima volta il 12 settembre e una seconda il 10 di ottobre – chiesto dalla difesa che, in base a quanto affermato dagli avvocati, non avrebbe avuto modo di accedere alla totalità degli atti.

Parte dei fascicoli riguardanti l’ex stabilimento industriale di Novate Mezzola, infatti, sarebbero stati depositati presso il Tribunale di Sondrio e parte presso la caserma della Polizia Forestale.

E proprio a questi ultimi fascicoli, secondo la tesi della difesa, sarebbe da imputare il rinvio accordato dal magistrato Antonio De Rosa: secondo gli avvocati, infatti, non sarebbe stato possibile consultare i documenti conservati all’interno della caserma. Se il giudice dovesse, il prossimo 16 aprile, decidere di accogliere le istanze della difesa – incaricata di tutelare gli interessi degli imputati su cui pende l’accusa di disastro ambientale, falso in atto pubblico e illeciti amministrativi – il processo subirebbe una battuta d’arresto: sarebbe infatti necessario riaprire la fase dell’incidente probatorio e, in un secondo momento, convocare una nuova udienza preliminare.

Nella stessa seduta De Rosa dovrà anche esprimersi in merito all’ammissibilità della costituzione di parte civile di Medicina Democratica e del comitato “Salute Ambiente Valli e Lago, fin da subito attivo nel chiedere verità e giustizia attorno al vecchio stabilimento, forse responsabile dei versamenti nell’ambiente di cromo esavalente, sostanza pericolosa e cancerogena.

E proprio il comitato, nella mattinata di oggi ha mobilitato una ventina di persone che hanno organizzato un sit-in davanti al tribunale di Sondrio: “Speravamo che si potesse passare alla fase successiva del processo – hanno sottolineato gli attivisti – La nostra attenzione rimane comunque alta e continueremo a mobilitarci per chiedere verità e giustizia”.

M. B.