Tribunale. Dopo lo sciopero, gli avvocati spiegano le loro ragioni

SONDRIO – Anche il consiglio dell’Ordine degli avvocati di Sondrio ha aderito all’astensione dalle udienze e da ogni altra attività in materia penale proclamata dall’Unione camere penali dal 2 al 6 dicembre scorsi, e ora spiegano il perchè.

“Un’astensione – spiega l’avocato Laura Lanzini, presidente dell’Ordine in provincia di Sondrio – che non è diretta a tutelare gli interessi di categoria, ma che è manifestazione della massima funzione dell’avvocato, presidio irrinunciabile dei diritti della generalità dei cittadini. Ecco, quindi, che di fronte ad una riforma che prevede la sospensione della prescrizione dei reati a seguito della pronuncia della sentenza di primo grado sino al giudicato definitivo, senza distinzione tra sentenza di condanna o assoluzione, l’avvocatura non può esimersi dal far sentire la propria voce”.

La prescrizione del reato è principio di diritto ed impedisce che un cittadino, presunto innocente fino a condanna definitiva, subisca un processo potenzialmente infinito, restando imputato a tempo indeterminato.

“Per contro – prosegue Lanzini – l’incertezza del termine entro il quale il giudizio deve svolgersi conduce alla frustrazione delle aspettative di giustizia delle vittime di reati. Anzichè intervenire sull’eccessiva durata dei processi apportando i necessari correttivi affinché si riducano i tempi, il legislatore adotta la soluzione apparentemente più semplice: impedire che il reato si prescriva dopo la sentenza di primo grado. Il tutto noncurante del fatto che la maggior parte delle declaratorie di prescrizione riguarda la fase delle indagini preliminari che non è toccata dalla riforma. Quindi, la maggior parte dei reati continuerà a prescriversi prima dell’inizio del processo“.

“Il consiglio dell’Ordine degli avvocati di Sondrio – conclude Laura Lanzini – stigmatizza l’atteggiamento di uno Stato diretto a scaricare sui cittadini le conseguenze della propria inefficienza”.

RedSO