Fine anno. Il 2019 “in cronaca”: 4 omicidi con vittime valtellinesi

SONDRIO – Omicidi, tentati femminicidi, tragici incidenti stradali e dissesto idrogeologico: il 2019 che si sta per chiudere è stato un anno caratterizzato dalla cronaca in provincia di Sondrio.

Ben quattro gli omicidi che hanno scosso la Valtellina. In due casi si è trattato di delitti commessi all’estero, ma le vittime erano valtellinesi.

Ad ottobre ha perso la vita nella Repubblica Domenicana l’imprenditore 57enne di Chiuro Nicola Gerosa, trasferitosi a Boca Chica dove aveva alcuni locali. È rimasto vittima di un vero e proprio agguato: mentre si trovava in auto, la sua vettura è stata affiancata da altre due, i cui occupanti hanno cominciato a sparare diversi colpi di pistola calibro 9 verso l’imprenditore valtellinese. Non si hanno notizie, al momento, in merito a possibili sviluppi delle indagini.

Un mese dopo, a fine novembre, un’altra vittima valtellinese ai Caraibi. Patrizia Besio, 46enne originaria di Tirano poi trasferitasi a Tresivio, è stata uccisa con il marito nella sua casa in Giamaica, in quella che secondo la Polizia è stata una rapina finita male.  Due uomini sono già stati arrestati e sono sotto processo, altri 4 sono indagati.

Altri due omicidi si sono verificati in provincia, entrambi fratricidi, entrambi a Sondrio.

Verso la fine di gennaio la 70enne Anna Forni, trovando il fratello di 80 anni agonizzante per aver ingerito una dose massiccia di farmaci e conoscendo la depressione dell’uomo, ha deciso di rispettare le volontà del congiunto soffocandolo prima con un lenzuolo e poi con un sacchetto di plastica. Alle prime ore dell’alba si è poi recata presso la caserma dei carabinieri di Sondrio per costituirsi. Ad aprile un episodio molto simile, sempre in città: il 73enne Giulio Paganoni ha tolto la vita alla sorella 87enne Andreina, soffocandola per mettere fine alle sue sofferenze. Poi ha chiamato il 112 annunciando di volersi togliere la vita, ma è stato salvato prima che riuscisse nel suo intento.

Sono stati due, poi, i tentati femminicidi. A fine giugno Riccardo Tarotelli, 41enne avvocato di Berbenno di Valtellina, ha sparato alla compagna Jessica Maurovich, 29enne originaria di Trieste, e poi è scappato con la loro bambina di un anno e mezzo.
Arrestato, si trova ancora in carcere.

È in cella anche Claudio Pedrotti, 53enne di Chiesa in Valmalenco, che poche settimane fa ha tentato di uccidere con un coltellaccio da cucina e un seghetto da giardinaggio la moglie, Barbara Zanella, 50 anni.

Entrambe le donne si sono salvate.

Un terribile incidente stradale, poi, ha scosso la Valtellina. Nei primi giorni di ottobre Maria Grazia Pomoli, insegnante 52enne, e il figlio di appena 14 anni Matteo Dei Cas [foto sopra] hanno perso la vita sulla statale 38 all’altezza di Ardenno. La loro auto è stata travolta dal carico di assi di legno perso da un camion.

Dolore e polemiche per la morte in culla di una bimba di 5 mesi, Mistura. Alla tragedia per l’assurda morte della piccola, si sono aggiunte le polemiche per le parole razziste e irrispettose del dolore che sarebbero state pronunciate nella sala d’attesa del Pronto soccorso di Sondrio, rivolte alla giovane mamma nigeriana. Il caso è diventato nazionale.

Infine, il capitolo relativo al dissesto idrogeologico, con Santa Caterina Valfurva rimasta per mesi isolata, ostaggio della frana del Ruinon, ma anche con gli allagamenti a giugno in Bassa Valtellina e la più recente frana alla Sirta, nel territorio comunale di Forcola, con la paura che sotto l’enorme smottamento potessero esserci vittime.

RedCro
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