Violino di capra. Un nuovo patto di filiera per il prodotto Slow Food

GORDONA – Un nuovo patto di filiera per il violino di capra della Valchiavenna. Il prossimo 3 febbraio è in programma, presso l’agriturismo Pra l’ottavi di Gordona, un incontro laboratoriale tra allevatori, produttori di alcuni presidi Slow Food, tecnici e trasformatori ed attivisti dell’associazione che promuove cibo buono, giusto e pulito.

Una sorta di tavolo tecnico in cui verranno discussi una serie di valori agro-economici per quello che è uno dei salumi tipici più amati – il cui nome deriva dalla forma del prodotto stesso e della particolare metodo utilizzato nel taglio, che ricorda la posizione che assume un violinista mentre suona il nobile strumento.

“Come per tanti altri tipi di carni – spiega Lorenzo Berlendis, vicepresidente nazionale di Slow Food – quello che importa, al di là della tradizione del prodotto, è la provenienza delle carni che dovrebbe essere sempre trasparente, in modo da permettere al consumatore di scegliere cosa acquistare in totale sicurezza e consapevolezza”.

Questo sarà solamente uno degli argomenti che verranno approfonditi da tutte le parti coinvolte nel corso dell’incontro del 3 febbraio, che ha, tra i propri obbiettivi, la nascita di una filiera etica per il violino. “Il tavolo di confronto è stato pensato per connettere tra di loro – continua Berlendis – gli allevatori della zona e tutti i presidi che hanno a che fare con la capra. L’obbiettivo è di mettere in contatto queste realtà con una filiera breve e con trasformatori che siano di qualità”.

“Il benessere degli animali è un altro punto fondamentale – conclude il vicepresidente nazionale dell’associazione – vanno allevati secondo la loro etologia ed in un modo più vicino possibile alla loro crescita naturale. Per evitare sovrapproduzioni e sprechi vorremmo che si crei un continuo dialogo con i macelli selezionati, in modo da poter arrivare sul mercato con un numero significativo di prodotti, ma comunque certificati al 100%”.

Giovanni Meroni