Cimice asiatica. In provincia di Sondrio danni per 2 milioni di euro nel 2019

SONDRIO – Tavolo tecnico in prefettura a Sondrio per affrontare l’emergenza della cimice asiatica, la cui diffusione, in Lombardia, ha causato nel 2019 32 milioni di euro di danni ed ha coinvolto circa 8.500 produttori. In Valtellina e Valchiavenna l’insetto, che attacca sopratutto la coltura del melo, ha provocato una perdita economica di 2 milioni di euro coinvolgendo un migliaio di addetti del settore.

Il vertice, convocato dal prefetto di Sondrio, Salvatore Rosario Pasquariello, su richiesta della Coldiretti e alla presenza dei rappresentanti della Provincia – Settore agricoltura – dell’Azienda Tutela della Salute della Montagna, dell’ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste), della Fondazione Fojanini, della stessa Coldiretti, della Confederazione Italiana Agricoltura, della Confagricoltura e di alcune Cooperative e Aziende agricole, ha lo scopo di individuare metodi in grado di contrastare la diffusione del parassita.

Molta la preoccupazione manifestata da parte dei rappresentanti delle organizzazioni dei produttori e delle aziende agricole presenti per quanto sta accadendo alle loro colture e per il ritardo, da parte del Ministero dell’Ambiente, dell’autorizzazione all’introduzione dell’ooparassitoide Trissolcus japonicus, un parassita capace di neutralizzare l’insetto stesso. Soluzione, quest’ultima, ritenuta la più adeguata in combinazione con altri interventi.

Su questa linea è stato programmato, per il mese di marzo 2020, un incontro che si terrà a Sondrio con specialisti provenienti da altre regioni che già hanno avuto modo di occuparsi della problematica, all’esito del quale verranno adottate apposite linee guida da attuarsi in questa provincia.