Cura Italia. Confindustria: “Il decreto non è abbastanza, piano per i cali di fatturato”

SONDRIO – “Le misure a sostegno delle imprese e del lavoro contenute nel Decreto “Cura Italia” dimostrano lo sforzo del Governo, ma non bastano: le dimensioni dell’emergenza e le sue conseguenze rendono indispensabili altri interventi”. È la posizione di Confindustria Lecco e Sondrio sul Decreto Legge “Cura Italia” che prevede una serie di misure per contrastare gli effetti negativi dell’emergenza Coronavirus. Fra i capitoli più rilevanti, quelli in materia di sanità, lavoro, liquidità e fisco.

“Il Governo ha previsto misure necessarie, intervenendo sui capitoli strategici per consentire una prima reazione alle maggiori criticità emerse – evidenzia il presidente di Confindustria Lecco e Sondrio Lorenzo Riva – Vediamo quindi uno sforzo da parte delle Istituzioni e l’intenzione di sostenere il sistema economico del Paese nel contrastare gli effetti potenzialmente devastanti della pandemia. Ci sono però diversi aspetti sui quali è necessario un nuovo e più incisivo intervento, da attuare comunque senza attesa. Va senz’altro bene pensare al settore turismo, ma dobbiamo anche salvaguardare la parte produttiva che è la spina dorsale del Paese. Ad esempio, nel Decreto non vediamo misure di sostegno per le grandi aziende e per le Mid Cap, che vanno inserite in un successivo intervento”.

“È essenziale – continua Riva – che l’azione di contrasto all’emergenza sia massiva da un punto di vista delle risorse, che devono essere ancora più rilevanti per consentire di affrontarne le conseguenze, prima che diventino irreversibili. Serve nel breve un piano più ampio, definito e noto da subito, per sostenere maggiormente le imprese che, senza dubbio, dovranno far fronte ai cali della domanda privata e quindi di fatturato”.

“Tutte le imprese, che con i loro collaboratori stanno affrontando questo periodo con grande coraggio, erano in attesa di avere conferma dei provvedimenti contenuti nel Decreto per poter gestire al meglio la situazione – evidenzia il direttore generale di Confindustria Lecco e Sondrio Giulio Sirtori – Ovviamente anche l’accesso alle misure del Decreto Legge, così come l’applicazione del protocollo per la salute e sicurezza, devono essere declinati sulla base delle diverse caratteriste produttive e organizzative. Come associazione, impegnandoci per avere un grado di attenzione ancora più alto di quello che sempre adottiamo, stiamo lavorando in squadra e mettendo in sinergia le competenze per fornire tempestivamente informazioni e rispondere in modo puntuale ad ogni tipo di esigenza da parte delle aziende del territorio”.