SONDRIO – Sono già più di 1.500 le firme raccolte in due giorni per la petizione, diretta alla Prefettura di Sondrio, dall’eloquente titolo “Aprite i boschi“, con la quale si chiede l’allentamento delle misure restrittive relative alle attività all’aperto.
“In Valtellina e Valchiavenna siamo un popolo di montanari – si legge nel testo della petizione lanciata tramiteChange.org–. Siamo abituati alle fatiche e alle restrizioni, al lavoro manuale, al freddo e alla solitudine, ma non a vivere lontani dai nostri boschi, dai pascoli, dai torrenti. Un montanaro chiuso in casa si ammala nel corpo e nello spirito. Siamo del tutto consapevoli della gravità dell’epidemia in corso, tuttavia crediamo che le misure per contenerla vadano adeguate a un territorio e a una popolazione, non abbia senso prenderle dalle città ad alta densità e semplicemente applicarle alla montagna“.
“Chi va a camminare nel bosco da solo o con la sua famiglia, chi va a far legna, a coltivare l’orto, chi porta il suo bambino in un prato non può contagiare né essere contagiato da nessuno – prosegue la descrizione –. Queste attività sono i fondamenti della nostra vita quotidiana, e un bosco è luogo molto più sicuro dal virus rispetto ai supermercati o agli uffici dove ci è concesso andare. La distanza dagli altri non ci preoccupa troppo, e il mantenerla, nel prossimo futuro, diventerà una responsabilità individuale, non una legge da far rispettare a suon di multe: per cui meglio cominciare a essere responsabili fin da ora“.
RedSO



