Morbegno. Scaramellini: “Sbagliato creare 2 poli ospedalieri in contrasto”

MORBEGNO – Un incontro per presentare, agli amministratori del mandamento di Morbegno e a tutte le parti in campo, il documento – redatto da Roberto Scaramellini – sulla sanità che verrà discusso all’interno delle prossime sedute dell’Assemblea dei sindaci.

Per il presidio di Morbegno le richieste sono molteplici. Ad esempio, il mantenimento dei 14 posti letto per cure sub-acute e di 6 posti letto di riabilitazione generale geriatrica, l’attivazione di ulteriori 15 posti in degenza di comunità di base entro la fine del 2020 e garanzie in merito agli investimenti, anche in termini di risorse umane.

“Punto di partenza – spiega Scaramellini – cercare di capire quali sono le caratteristiche da valorizzare nei vari mandamenti e comprendere quello che la popolazione chiede, in modo da arrivare con una proposta che crei una sanità pubblica che sia rafforzata per dare una risposta al territorio”.

L’idea di base è quella di sfruttare al meglio quanto la provincia già offre ma senza creare dei “doppioni” tra le varie strutture. “Gli ospedali – continua – hanno punti di eccellenza e di fragilità. La cosa più scorretta sarebbe quella di creare due poli che si contrastino. Sarebbe dispendioso e creerebbe confusione nella popolazione. Sondrio dovrebbe diventare il presidio di riferimento per le patologie complesse, questo valorizzerebbe gli investimenti fatti finora e darebbe forza a possibili investimenti futuri, anche in termini di risorse umane”.

Un ragionamento simile viene fatto anche per i presidi di Sondalo, Chiavenna e Tirano. “Sondalo non deve essere il doppione di Sondrio – continua – la richiesta che si vorrebbe avanzare è che possa diventare un istituto a carattere scientifico e di ricerca e che possa continuare a portare avanti quello che sta già facendo molto bene (come ad esempio il settore di ricerca e di cura per il Covid). Per Chiavenna si chiede di mantenere l’ospedale, anche per ragioni di posizione geografica, dato che risulta decentrato dal primo ospedale di riferimento, e che continui ad assicurare le specialità di base. A Tirano si vorrebbe potenziare l’azione del Prest oltre la possibilità di creare posti per pazienti con malattie croniche ed invalidanti”.

Giovanni Meroni