Morbegno. La Tac fa discutere, Ruggeri: “Stupito sia di seconda mano”

MORBEGNO – Un consiglio comunale fiume, durato all’incirca 6 ore, quello che si è tenuto ieri sera a Morbegno. Diversi gli argomenti trattati durante la seduta, ma a tenere banco durane le prime fasi di discussione è stato l’ormai celeberrimo Documento sulla sanità, redatto da 71 sindaci della provincia di Sondrio e che ha ricevuto un primo avvallo, informale, da parte di Regione Lombardia.

Il sindaco della Città del Bitto, Alberto Gavazzi, ha voluto ringraziare tutte le parti che hanno partecipato ai diversi incontri e collaborato nella stesura della proposta. “Ritengo – ha affermato – che possiamo definirci uno dei mandamenti che più di tutti hanno aperto le porte alla collaborazione”.

A causare maggiormente la polemica è stata sicuramente la questione riguardante la Tac di Morbegno. Al momento, sembrerebbe che ad arrivare al Pot di Morbegno dovrebbe trattarsi di strumentazione attualmente già in uso presso un altro ospedale.

“Sono stupito che si parli di una Tac di seconda mano – ha affermato il capogruppo di minoranza, Andrea Ruggeri – fino all’anno scorso gli accordi parlavano di una tac di nuova generazione. Ritengo che si debba prestare molta attenzione alle varie visioni che si hanno in provincia in materia sanitaria. Se non riusciamo a creare una sintesi ed abbattere i vari campanilismi, temo che non ne usciremo”.

La risposta di Gavazzi non si è fatta attendere. “Non sono esperto di tac, ma da quanto assicuratomi, anche quella in arrivo è di nuova generazione. Tommaso Saporito, direttore generale di Asst Valtellina e Alto Lario, ha assicurato che arriverà entro la fine dell’anno”.

G. M. 

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