Colico. Balestrucci in gabbia: il Wwf rimprovera il Comune

COLICO – Pessima idea quella di una rete sotto ai cornicioni per evitare ai balestrucci di sporcare la biblioteca di Colico. Contro il Comune si è mosso l’ufficio legale del Wwf e domenica sono intervenuti i pompieri per liberare le carcasse rimaste impigliate.

Il balestruccio, uccello migratore della famiglia delle rondini, nidifica in Italia tra marzo e ottobre per poi svernare in Africa dove in stormi numerosi raggiunge il Sahara e persino Città del Capo. L’intervento colichese è stato realizzato proprio nel periodo riproduttivo con, sembra, l’intenzione di evitare che gli escrementi dei volatili imbrattassero l’edificio.

Tuttavia le reti invece che ostacolare la nidificazione hanno favorito il lavoro dei balestrucci i quali, noti per accasarsi sempre nello stesso luogo, abilmente hanno sfruttato l’ostacolo per intesservi attorno il nido. Il problema è sorto dopo la schiusa delle uova con i pulcini alla prova del volo. Per loro le reti si sono rivelate una gabbia, impigliandone fatalmente un buon numero.

A notare la situazione il Wwf: da giorni l’associazione animalista attraverso l’ufficio legale ha fatto pervenire al Comune di Colico una richiesta di accesso agli atti per ricostruire l’iter procedurale e risalire alle responsabilità.

Domenica infine si è reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco di Morbegno per recuperare gli uccellini morti e disinstallare, ove possibile, la struttura a maglie. È compito invece della polizia provinciale lecchese prendersi cura degli esemplari sopravvissuti.

“Vogliamo pensare che questa brutta vicenda sia solo frutto di improvvisazione – commenta Lello Bonelli, presidente del Wwf Lecco – perché non ci capacitiamo di come, mentre alcune amministrazioni favoriscono attivamente la presenza di questi uccelli, altrove si intervenga con delle reti. Inoltre questa soluzione non si è nemmeno rivelata efficace per la tenere pulite pareti e finestre”.

“Oltre a essere specie protette, rondini e balestrucci sono animali utilissimi all’uomo – spiega Bonelli – perché si nutrono di insetti tra cui zanzare facendone incetta nel raggio di oltre un chilometro dal nido. Nel caso specifico di Colico tengono liberi dalle zanzare il parco giochi e parte del lungolago”.

Cesare Canepari