“Giù le mani dal Morelli”. Peraldini: “La nostra gente non si merita una sanità di serie B”

SONDALO – In prima linea ieri sera alla manifestazione “Giù le mani dal Morelli” c’erano i sei sindaci dell’Alta Valle, e tutti hanno voluto parlare al folto pubblico presente.

“La vostra presenza – ha detto il primo cittadino di Sondalo, Ilaria Peraldini – è il primo segnale per dire alla Regione Lombadia che non si può fare economia sulla salute di questi territori e che la nostra gente non si merita una sanità di serie b. Siamo stati accusati di dare informazioni poco corrette, non vere, perchè non è prevista la chiusura del Morelli. Ma il Morelli, se la Regione porta a compimento il piano del Politecnico, è già morto“.

“Non è vero che il documento dei cosiddetti 71 sindaci sia stato sottoscritto da 71 primi cittadini, in realtà sono meno – le parole di Massimiliano Trabucchi, sindaco di Valdidentro -. Si è tentato di ridurre tutta la questione ad una contrapposizione tra i sindaci dell’Alta Valtellina e gli altri, tra Sondrio e Sondalo, ma non è così. La vera contrapposizione è verso un metodo impositivo che non risponde alle esigenze della nostra gente. A questo, sì, ci opponiamo con forza”.

Poi, il primo cittadino di Valdisotto, Alessandro Pedrini: “La battaglia non è tra l’ospedale Morelli e quello di Sondalo. Se il Morelli verrà depotenziato ne perderà tutta la sanità provinciale“. E ancora, il sindaco di Livigno, Damiano Bormolini: “Uno dei punti fondamentali per la candidatura ai giochi olimpici invernali 2026 era la presenza di un ospedale di riferimento vicino. Purtroppo, però, con il Piano del politecnico abbiamo capito che la strada era un’altra, che la Regione aveva già deciso cosa fare. Inutile discutere, purtroppo”.

“La tutela della salute è un diritto sacrosanto, lo è avere una sanità adeguata ed efficiente – ha poi detto il sindaco di Bormio, Roberto Volpato -. Come possiamo ospitare le olimpiadi invernali con un Morelli smantellato? Non è accettabile. E’ stato un nosocomio di riferimento per la cura del Covid, e ora questo è il ringraziamento”.

Toccante l’intervento del primo cittadino di Valfurva, Angelo Caciotto, che il Covid lo ha avuto e contro il virus ha combattuto strenuamente. “Grazie a tutto il personale dell’ospedale Morelli, che ha lavorato senza mai tirarsi indietro, con uno spirito di sacrificio inimmaginabile – le sue parole -. Ho avuto paura, ad un certo punto non riuscivo a muovere nemmeno un muscolo. Non sapevo se sarei sopravvissuto. E ho ancora problemi. Ecco l’importanza di avere un ospedale vicino: se ci fosse stato solo l’ospedale di Sondrio, forse ora non sarei qui“.