Bus. Confartigianato Sondrio: “Misure insufficienti, intervengano i politici del territorio”

SONDRIO – Il settore del trasporto delle persone – bus, pullman e taxi – ha subito pesanti ripercussioni a causa del lockdown e le misure adottate per contrastare la crisi sembrerebbero essersi dimenticate dei territori “periferici” come Valtellina e Valchiavenna.

A lanciare l’allarme Confartigianato Imprese Sondrio che sottolinea come nei fondi stanziati sarebbero poche le risorse dedicate al settore autobus e auto NCC. “Il tanto atteso e auspicato ristoro delle perdite del fatturato – aggiungono – è destinato solamente alle aziende con sede nelle città capoluogo e nelle città metropolitane a grosso afflusso turistico e nessuna cittadina della provincia di Sondrio è inserita nella misura”.

Intanto le imprese del territorio si sono trovate improvvisamente ferme per via delle misure di gestione dell’emergenza sanitaria e oggi, a distanza di sette mesi, hanno ripreso le attività solo in una piccola percentuale. “Alcune amministrazioni, pochissime al momento – afferma il presidente della categoria Trasporto persone di Confartigianato Imprese Sondrio, Daniele Gavazzi – hanno provveduto a riconoscere una percentuale sui contratti di appalto trasporto scolastico, per andare a coprire le spese fisse e per poter consentire il mantenimento in funzione dei veicoli per essere pronti alla ripresa. L’invito a un sollecito nei confronti degli enti appaltanti è aperto anche ai rappresentanti a livello regionale dei cittadini di Valtellina e Valchiavenna, l’assessore Massimo Sertori e il consigliere Simona Pedrazzi”.

In Valtellina e Valchiavenna il settore del trasporto persone sembrerebbe essere tra quelli che hanno risentito maggiormente delle pesanti ripercussioni economiche del Coronavirus e che ancora fatica a ripartire. “Siamo certi – concludono – che l’attenzione alla problematica delle imprese del settore che operano nella nostra provincia venga messa in agenda dai deputati Ugo Parolo e Mauro Del Barba”.