Panathlon. La famiglia Samparisi ospite alla prima conviviale post lockdown

SONDRIO – Anche il Panathlon Club di Sondrio è ritornato finalmente alle consuete cene conviviali. Un evento speciale dunque quello di giovedì 24 settembre, il primo dopo otto mesi nei quali il lockdown ha impedito ogni conviviale in presenza, con degli ospiti altrettanto speciali: i componenti della famiglia tiranese dei Samparisi.

Prima della consueta cena, il club guidato da Nicola Tomasi si è riunito per l’assemblea ordinaria, apertasi col ricordo di un big dello sport quale è stato Giovanni Trinca Colonel, personalità di spicco dell’automobilismo provinciale, grande anima tra l’altro della Coppa Valtellina di Rally e panathleta dal 1987, scomparso recentemente dopo una lunga malattia. Durante i lavori è stato approvato il bilancio e sono state delineate le linee guida del Club, il cui lavoro è stato pesantemente limitato durante il lockdown: un segnale per evidenziare come il Panathlon abbia voglia di ripartire.

Si è poi passati alla serata vera e propria in compagnia, come anticipato, dei Samparisi. La loro particolarità? Papà, mamma e figli non sono solo una famiglia, bensì un vero e proprio team ciclistico che ha fatto delle due ruote il proprio stile di vita: papà Mauro presidente, mamma Monica fisioterapista e segretaria, il figlio maggiore, Simone, team manager e gli altri due figli, Nicolas e Lorenzo, atleti.

Una storia particolare quella dei Samparisi, iniziata quasi per gioco poco più di 20 anni fa e che è poi diventata sempre più concreta, tanto che ora il team è uno dei pochi al mondo riconosciuto dall’Uci (Unione Ciclista Internazionale).

Il gruppo non solo gira tutta Europa con il proprio truck personale, presente anche durante la serata in piazza Cavour, ma lo fa pure alla grande, scalando le classifiche nazionali e internazionali: nel loro palmares spiccano titoli mondiali e vittorie in coppa del mondo, a firma di una squadra di giovani promesse italiane e non. Dal ciclocross alla mountain bike, la famiglia trascorre tutti i weekend dell’anno fuori porta, partecipando a qualcosa come 40/50 gare: tutte le ferie sono “bruciate” sulle due ruote, eppure, come confidatoci da mamma Monica, “non ne possiamo fare a meno”.

Dopo due anni di ciclismo professionistico su strada, Nicolas è passato al ciclocross e alla mountain bike. Ed è stato amore a prima vista, perché la bici, usando le sue stesse parole, “deve essere divertimento e festa, apprezzando ciò che abbiamo intorno”.

E attraversato il delicato momento del lockdown, dove allenarsi in casa, come raccontato da Nicolas, è stato decisamente difficile, ora “si è tornati a pedalare con la voglia di alzare l’asticella sempre più: per questo il ciclista tiranese durante l’estate ha voluto cimentarsi nell’Everesting in MTB: ma gli 8.848 metri di dislivello di non gli bastavano, perciò ha deciso di raggiungere quota 10.000 in poco più di 13 ore, su e giù dalla tratta Aprica-Palabione.

Ma le difficoltà organizzative ci sono, specialmente per quanto riguarda il reclutamento degli sponsor. Proprio per questa ragione il figlio Simone, team manager, ha deciso di puntare sulla doppia stagione, sia ciclocross che MTB, in modo da garantire una visibilità annuale agli sponsor che supportano il team, pur a scapito di un maggior lavoro da parte di tutti.
“Questo è uno dei nostri punti di forza – ha spiegato Simone – oltre ovviamente ai risultati di spicco ottenuti dai nostri atleti”. La determinazione non manca!