Rubrica. Prevenzione del tumore al seno, analisi sui fattori di rischio

GRAVEDONO E UNITI – La prevenzione primaria ha l’obiettivo di evitare che il tumore insorga. Questo è possibile eliminando i fattori di rischio, ovviamente quelli modificabili, oppure mediante specifiche azioni di prevenzione (prevenzione chirurgica, prevenzione farmacologica, sorveglianza) in caso di fattori di rischio non modificabili.

FATTORI DI RISCHIO NON MODIFICABILI
• Età: la probabilità di ammalarsi di tumore della mammella aumenta con l’aumentare dell’età della donna, sebbene circa il 50% dei tumori della mammella è diagnosticato in donne di età inferiore ai 55 anni.
• Storia riproduttiva della donna: menarca precoce (prima degli 11 anni) e menopausa tardiva (oltre i 55 anni) comportano una prolungata esposizione agli ormoni (estrogeni); nulliparità (nessuna gravidanza) o prima gravidanza oltre i 35 anni; non allattamento.
• Storia personale: aver avuto un tumore della mammella o essere state sottoposte a radioterapia sul torace (per trattamento di linfomi in età pediatrica).
• Familiarità per tumore della mammella e dell’ovaio: in questi casi è consigliabile sottoporsi a consulenza genetica, su consiglio del senologo di riferimento.
• Genetica: essere portatrici di mutazioni genetiche ereditate (geni BRCA1 e BRCA2), che determinano un aumento di rischio di sviluppare tumori della mammella e dell’ovaio.
• Densità mammaria: le donne con seno denso hanno un rischio da 4 a 6 volte superiore rispetto alle altre a parità di età.

FATTORI DI RISCHIO MODIFICABILI
I fattori di rischio modificabili possono essere corretti ed eliminati, cambiando il proprio stile di vita. Sembra facile in teoria, ma in pratica non lo è, perché “forse è irrazionale aspettarsi che l’uomo sia razionale” (S.L. Robbins).
Essi sono:
• Obesità: il rischio di tumore della mammella è più alto nelle donne obese o in sovrappeso, soprattutto per quelle che sviluppano queste condizioni in menopausa.
• Sedentarietà: il regolare esercizio fisico riduce il rischio di sviluppare un tumore della mammella, aiutando a mantenere il peso corporeo e riducendo la massa adiposa. Sono sufficienti 30 minuti di camminata veloce al giorno per 5 giorni alla settimana.
• Dieta: una dieta ad alto apporto calorico, ricca di grassi e di zuccheri raffinati, con smisurato consumo di carni rosse e con limitato consumo di frutta e verdura, aumenta il rischio di sviluppare un tumore della mammella, così come di altre patologie.
• Alcol: il rischio di tumore della mammella aumenta proporzionalmente al quantitativo di alcol consumato quotidianamente.
• Fumo: sembra che anche il tumore della mammella possa aumentare nelle fumatrici.
• Pillola anticoncezionale, soprattutto se assunta prima della prima gravidanza a termine, aumenta il rischio di pochissimo
• Terapia ormonale sostitutiva: i farmaci a base di estrogeno e progesterone, assunti dopo la menopausa per alleviarne i disturbi, possono lievemente aumentare il rischio di sviluppare un tumore della mammella. Il rischio è cumulativo, cioè proporzionale alla durata del trattamento e alle dosi. Quindi, nel caso fosse necessario si consiglia un trattamento per il minor tempo possibile (esempio 2 anni) e a basse dosi.

Infine per chiarezza, le lesioni benigne della mammella, come cisti e fibroadenomi, e il dolore ciclico non sono fattori di rischio e non aumentano il rischio di sviluppare un tumore mammario.

Dottor Giorgio Baratelli

Chirurgo e direttore dell’unità di senologia
Ospedale Moriggia Pelascini Gravedona