Rubrica. Pedagogia, insegnare ai bambini ad essere felici

BELLANO – Nuova puntata della nostra rubrica scolastica, tenuta dalla pedagogista clinica Claudia Ferraroli. L’argomento di questa settimana è la felicità, intesa come uno stato d’animo fondamentale che spesso deve essere ricercato.

Educare alla felicità

Un meraviglioso albo illustrato “ il venditore di felicità” di Davide Calì introduce l’argomento della felicità per grandi e bambini. Un piccione-venditore se ne va in giro con il suo furgoncino a vendere barattoli di felicità di tutte le misure. Una felicità che si vende e si compra! Ma i barattoli in realtà risultano vuoti! Di cosa potranno essere riempiti? cosa significa essere felici?

Dan Gilbert, professore di psicologia e ricercatore per la prestigiosa università di Harvard, ha realizzato una interessante ricerca sulla felicità. Ha intervistato un buon numero di persone costrette su una sedia a rotelle ed altrettante che avevano vinto alla lotteria.

 La domanda era: “ Sei felice?” Il 50% delle persone sulla sedia a rotelle si dichiara felice, così come il 50% di quelli che avevano vinto alla lotteria sostiene di non esserlo affatto.

Cosa ha dimostrato Gilbert con questa ricerca? Che la felicità non dipende da fattori esterni alla nostra persona, ma si trova dentro di noi.

Martin Seligman, fondatore della psicologia positiva – quella disciplina che si propone di migliorare il benessere personale – individua nella scoperta del proprio talento e nel metterlo a disposizione degli altri la chiave per essere felici, mentre una ricerca sempre dell’università di Harvard coglie nelle relazioni sociali, qualitativamente parlando, la ricetta per una vera e profonda felicità.

Riassumendo: la scienza ci dice che la felicità si trova dentro di noi e non dipende da fattori esterni, ovvero dove risiede il nostro talento che va messo a disposizione degli altri, costruendo relazioni significative, durature e di alta qualità.

Da dove cominciare allora per essere felici? Dai bambini naturalmente! Educare deriva dal latino “ educere” ovvero “tirar fuori”.

Un genitore, un insegnante si dovrebbe porre come obiettivo quello di aiutare il bambino a scoprire e tirar fuori il proprio talento, qualunque esso sia e a stare bene con gli altri.

Come? Con l’esempio! Una persona felice, che conosce i propri punti di forza, li usa per gli altri, si circonda di amici sinceri ed amorevoli e affida il proprio cuore ad una persona che ama, non può che aiutare i bambini e non solo a trovare il proprio barattolo della felicità!

Quale miglior obiettivo e programma per la scuola di oggi?

Claudia Ferraroli
Pedagogista clinica

Se avete qualche argomento relativo alla crescita del bambino che vorreste veder affrontato in questa rubrica, scrive a claudiaferraroli832@gmail.com.