Morelli. No a soluzioni intermedie, Pradella: “Reintegro alte specialità insufficiente”

SONDALO – La lettera inviata dai sindaci dell’Alta Valtellina ai vertici di Regione Lombardia nella quale gli amministratori locali chiedono la ratifica ufficiale degli accordo in merito al ripristino, per almeno sei mesi, delle alte specialità presso l’ospedale di Sondalo conterebbe, secondo Giuliano Pradella – referente tecnico scientifico per il comitato “Io sto con il Morelli” – numerosi punti poco chiari.

“Si continua a non capire il significato del ‘ripristino per sei mesi delle alte specialità al Morelli’ – sottolinea Pradella – Non si riesce a capire inoltre cosa sia il Centro Trauma di Zona. Va chiarito altresì in cosa consista la ‘ratifica della proposta’ senza aver approfondito nelle sedi opportune, cioè quelle tecniche, gli elementi di fattibilità, presentandosi l’operazione piuttosto complessa”.

Altro tema sul quale i sindaci sarebbero stati poco chiari sarebbe quello legato alla ‘valutazione di forme gestionali alternative’ che presupporrebbe, da parte di Regione Lombardia, la disponibilità ad autorizzare un nuovo assetto del nosocomio. Opportuna – “anche se tardiva” sottolinea ancora Pradella – l’insistenza nell’utilizzo del 6° padiglione, che “Deve tuttavia avvenire con un allestimento integrale e non con una semplice espansione dell’attuale attività in modo da liberare il Presidio generale”. Una proposta in tal senso era già contenuta in un documento – redatto, tra gli altri, da Pradella stesso – del maggio scorso.

“Il reintegro delle tre alte specialità al Morelli – avverte il referente scientifico del comitato – non è più sufficiente per la tenuta del presidio ospedaliero di Sondalo, in quanto il depotenziamento, che continua ogni giorno, è andato ben oltre in questi mesi”. Molti i dubbi, secondo Pradella, che gli amministratori dell’Alta Valtellina siano in grado, privi di una componente tecnica adeguata, di portare avanti trattative così complesse.

Il Morelli deve essere reintegrato nella sua totalità – conclude Pradella – ‘o è tutto o è niente’, come ha sempre sostenuto Ezio Trabucchi – componente del pool giuridico del comitato – il quale, sin dal giugno scorso, ha denunciato pubblicamente, e con forza, il disegno di Regione Lombardia di approfittare della situazione Covid per smantellare definitivamente il Morelli”.