Sanità d’emergenza. La Coppa del Mondo squarcia il velo sulle preoccupazioni del comitato

BORMIO – Il rinvio causa maltempo della gara di SuperG a Bormio ha rimesso nuovamente al centro della scena le tematiche legate alla sicurezza in Alta Valtellina, non solo quella degli atleti ma anche quella dei residenti. Tra le motivazione che hanno imposto un posticipo della competizione – spostata da ieri a oggi – quella dell’impossibilità di utilizzare l’elicottero in caso di infortunio di uno degli atleti.

“Condizioni del meteo come queste – sottolinea Ezio Trabucchi, membro del pool giuridico del comitato “Io sto con il Morelli” – aggiunte a quelle delle nostre strade, a maggior ragione se nevica, possono ripetersi durante la stagione invernale. In valle, i cittadini sanno bene, ed alcuni lo hanno già sperimentato, di essere stati messi in una situazione di grave pericolo per la loro salute”.

Unico modo per garantire la sicurezza di tutti, secondo gli attivisti, quello di valorizzare l’ospedale di Sondalo che, con la decisione – al momento sospesa ma non accantonata – di Regione Lombardia sarebbe, invece, ridimensionato a favore del nosocomio del capoluogo. Il piano di sviluppo sanitario proposto da Milano, infatti, prevede un sistema ad “hub and spoke” che accentrerebbe le risorse su Sondrio presso cui sono già state trasferite le tre alte specialità prima operativa al Morelli.

Tra i sostenitori delle proposte del Pirellone l’assessore alla montagna Massimo Sertori che, in più occasioni, non ha fatto mistero di guardare con favore ad un potenziamento del nosocomio del capoluogo, magari anche attraverso la realizzazione di una nuova struttura da affiancare a quella già esistente.

“Sertori pensa solo al ‘contentino’ da dare a Sondrio – rimarca Trabucchi – insistendo, senza il minimo pudore, nel presentarsi come paladino della nostra sanità di montagna. Mi auguro che le istituzioni di Valtellina e Valchiavenna nel 2021 abbiano un sussulto di orgoglio, di lucidità e di unità. Non subalterni a Milano (a prescindere da chi ci governa pro tempore) e maggior consapevolezza della nostra forza e capacità”.

Unica strada, secondo gli attivisti, per permettere un rilancio del Morelli, quella dell’autonomia del nosocomio dell’Alta Valtellina. “Autonomia – conclude Trabucchi – che deve essere chiesta con determinazione dall’intera provincia di Sondrio a Regione Lombardia e che deve definirsi con una ‘fondazione di partecipazione’, mista pubblico/privata, la quale peraltro non significa, come alcuni pensano, la privatizzazione della sanità”.

Michele Broggio