Piedibus. Senza genitori non se ne fa nulla; il Comune di Sondrio chiede collaborazione

SONDRIO – Il piedibus è un servizio dalla riconosciuta valenza educativa ma che nella situazione di emergenza sanitaria necessita di una completa rivisitazione, oltre che della fattiva collaborazione dei genitori.

Sul servizio piedibus l’assessore alla Cultura, Educazione e Istruzione Marcella Fratta, ha scritto ai genitori degli alunni delle scuole primarie “Credaro” e “Paini”, che si erano rivolti al prefetto Salvatore Pasquariello per una mediazione, evidenziando come il ripristino passi per la partecipazione diretta delle famiglie, come peraltro avviene nella maggior parte delle città italiane e anche all’estero.

“Come ho già spiegato negli incontri con le famiglie – sottolinea l’assessore Fratta -, si tratta di un servizio che per la sua connotazione solidale è affidato al volontariato. Per questo motivo ho sollecitato i genitori interessati affinché si rendessero disponibili a collaborare, attraverso un impegno personale di cittadinanza attiva”. Ad oggi non sono però arrivate risposte al Comune.

Con la ripresa delle scuole a gennaio, il Servizio istruzione invierà alle scuole un questionario per le famiglie per verificare l’effettivo interesse all’iscrizione al piedibus e la partecipazione diretta all’accompagnamento. “In presenza di un numero sufficiente di bambini e di volontari – continua l’assessore Fratta – come Comune siamo pronti ad organizzare il servizio, garantendo la presenza di un educatore verso ogni sede scolastica e coordinando la costituzione dei gruppi”.

Nel rispetto delle misure di sicurezza e a tutela della salute dei bambini infatti si dovranno formare dei piccoli gruppi, con alunni della stessa classe, che dovranno essere presidiati da adulti che assicurino il distanziamento e l’adozione di comportamenti corretti per limitare il rischio di contagio.