Incivili. “Test dna sulle deiezioni canine” la minaccia di Scaramellini

SONDRIO – L’inciviltà di alcuni padroni di cani a Sondrio – soliti non raccogliere le deiezioni degli amici a quattro zampe – sta diventando sempre più problematica e il sindaco Marco Scaramellini annuncia, in caso non si verifichi una pronta inversione di tendenza, un inasprimento delle misure, compresa “L’anagrafe canina del dna per poter risalire ai responsabili di questi atti di inciviltà”.

A tal proposito molte le lettere – l’ultima firmata da oltre 50 cittadini – di lamentela giunte all’attenzione del sindaco. Al centro della missiva la richiesta di intervenire per risolvere l’annoso problema delle deiezioni canine, aggravatosi negli ultimi mesi: una situazione che i cittadini non esitano a definire “uno schifo“.

Un problema noto all’amministrazione comunale che già nell’autunno del 2019, ancora in risposta alle istanze di molti cittadini, aveva emesso un’ordinanza sindacale richiamando al rispetto delle regole, vietando l’ingresso ai cani nelle aree verdi e inasprendo le sanzioni per i trasgressori.

“La contrapposizione è tra chi ha a cuore la città e coloro i quali la sporcano, che sono una minoranza dei padroni di cani – sottolinea Scaramellini – La maggior parte diligentemente raccoglie gli escrementi e li getta tra i rifiuti, mentre alcuni non controllano i loro cani lasciandoli liberi di lordare strade, marciapiedi, aiuole e giardini. Una cattiva abitudine da superare per motivi di igiene innanzitutto ma anche per il decoro cittadino”.

DeieA farne le spese sono soprattutto i bambini, specie quelli che giocano nei giardini pubblici, e gli anziani che vedono gli escrementi e devono scendere dal marciapiede per aggirarli oppure che li calpestano inavvertitamente.

“Io confido nella responsabilità dei proprietari di cani – conclude il sindaco – e mi auguro che prestino maggiore attenzione nel rispetto della città e dei concittadini: per la negligenza di pochi ci rimettono tutti e si vanificano gli sforzi di rendere bella e attrattiva la città. Ma se questi appelli e i maggiori controlli non dovessero sortire gli effetti sperati valuteremo altre soluzioni”.