Moto Guzzi. Dal 6 al 12 settembre il raduno del centenario

MANDELLO DEL LARIO – “Se per fortunata ipotesi…” Mandello del Lario, anni ’10. Un giovane tecnico motoristico comincia ad interessarsi di motori nell’officina Ripamonti, il punto di riferimento della zona. La sua grande curiosità e senso pratico lo portano a immaginare una nuova motocicletta con una sua visione personale. 500 cc, cilindro orizzontale in modo da esporre la testa al raffreddamento, 4 valvole, doppia accensione, cambio in blocco, volano esterno e un telaio basso, finalmente non più somigliante a una bicicletta adattata.

Una visione vincente, che espone a due ufficiali della Regia Marina appassionati di motori come lui che la grande guerra farà incontrare, con quella casualità della vita che spesso combina magicamente i destini. Carlo Guzzi (il tecnico progettista), Giorgio Parodi (il finanziatore), Giovanni Ravelli (il pilota) diventano amici e si accordano per produrre quella moto. E non si fermeranno, neppure con la morte di Giovanni in un collaudo aereo. Giorgio chiede al padre Emanuele Vittorio, armatore genovese oculato ed accorto, il finanziamento per partire. Emanuele Vittorio acconsente: “… Ché se per fortunata ipotesi esso mi piacesse sono disposto ad andare molto avanti senza limitazioni di cifre”.

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