Livigno. Assunti in 110 ma le piste restano chiuse, Ad Mottolino: “Tanta amarezza”

LIVIGNO – Ha lasciato l’amaro in bocca a molti la decisione di rinviare, fino al prossimo 5 marzo, l’apertura degli impianti di risalita a causa dell’incertezza dovuta alle varianti di Covid-19.

Tra i soggetti maggiormente colpiti i lavoratori – soprattutto quelli stagionali – e i gestori degli impianti. Tra questi l’Amministratore delegato del Mottolino Fun Mountain di Livigno, Marco Rocca.

“Molta amarezza – ha sottolineato l’Ad – Oggi avremmo dovuto aprire con le piste preparate e una serie di accorgimenti per la sicurezza. Era tutto pronto. Purtroppo a 12 ore dall’apertura il Ministro ha deciso di cambiare strada”. Da pochi gironi la società dell’Alta Valtellina aveva assunto 110 lavoratori che, in una settimana, hanno provveduto alla sistemazione e alla messa in sicurezza, anche in ottemperanza delle norme anti Covid, degli impianti di risalita.

“Ora è molta anche la preoccupazione per il futuro – conclude Rocca – Il 5 marzo è una data dubbia, che sancisce la perdita di ¾ della stagione invernale. Sarà inoltre difficile che la nostra clientela si fidi nuovamente delle promesse di apertura. Siamo in una fase di riflessione e riorganizzazione, non sarà facile: non ci sono parole, solo tanta amarezza”.