Benzina. Gli aumenti preoccupano Coldiretti: “A rischio la tenuta dell’agroalimentare”

SONDRIO – La corsa in rialzo dei prezzi della benzina (+11,5%) e del diesel (+12,3%) in appena una settimana è una notizia che preoccupa molte imprese e famiglie già impegnate a fronteggiare i contraccolpi finanziari della pandemia.

Lo rimarca Coldiretti Sondrio sui dati del Ministero dello Sviluppo economico sulla seconda settimana di febbraio in riferimento alla nuova fiammata del virus con i contagi in risalita, favoriti dalle varianti più aggressive, mentre si moltiplicano le zone rosse per circoscrivere i principali focolai evitando un lockdown generalizzato.

In particolare, c’è timore per gli effetti che l’aumento potrà avere sull’intera economia nazionale, dal momento che, se salgono i prezzi del carburante, si riduce il potere di acquisto delle famiglie che hanno meno risorse da destinare ai consumi, mentre allo stesso tempo aumentano i costi per le imprese.

Intanto, le rilevazioni della Coldiretti provinciale rilevano come, in provincia di Sondrio, più di 6 imprese su 10 sono convinte che bisognerà aspettare almeno la seconda metà del 2021 per una ripresa dell’economia italiana mentre solo una minoranza ritiene che il Paese potrebbe ripartire già entro il primo semestre.

“A subire gli effetti dei prezzi dei carburanti – rimarca il presidente di Coldiretti Sondrio Silvia Marchesini – rischia di essere anche il nostro sistema agroalimentare, dove i costi della logistica sono particolarmente incisivi. Questo fatto potrebbe portare ad una brusca frenata di uno dei pochi settori economici che, nonostante la situazione generale dettata dalla pandemia, sta cercando di resistere non senza difficoltà”.