Petizione. Stop al piombo nelle munizioni: “Danno elevatissimo per i rapaci”

SONDRIO – Un nutrito gruppo di Associazioni ha lanciato una raccolta firme per dire basta all’uso delle munizioni di piombo nella caccia agli ungulati sulle Alpi.

Le vittime collaterali di questi proiettili sono i grandi rapaci che, nutrendosi delle interiora di questi animali abbandonate senza riguardo dai cacciatori (spesso in dispregio delle disposizioni in merito), muoiono di saturnismo.

“Il piombo, metallo tossico per inalazione, contatto e ingestione, è altamente pericoloso per la salute umana e per questo è stato rimosso da una ampia gamma di settori produttivi (benzine, vernici, giochi per l’infanzia, ecc.) ma è ancora ampiamente utilizzato nelle munizioni per la caccia agli animali selvatici” spiegano i promotori della petizione.

“Le munizioni di piombo disperse negli ambienti naturali, presenti nel corpo degli animali abbattuti e nei visceri degli ungulati lasciati sul terreno dai cacciatori dopo l’abbattimento, rappresentano un rischio fortissimo per la vita degli uccelli selvatici che, se le ingeriscono, possono intossicarsi fino alla morte per saturnismo acuto e cronico. La caccia potrebbe essere praticata senza le munizioni di piombo perché i proiettili costituiti da materiali atossici alternativi (come il rame per la caccia agli ungulati e l’acciaio per le munizioni spezzate) sono ormai fabbricati da tutte le principali aziende produttrici a livello mondiale”.

“Sulle Alpi e in Europa centro meridionale, la problematica è particolarmente grave come ha dimostrato lo studio di ERSAF – Direzione Parco Nazionale dello Stelvio, Provincia di Sondrio, Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna (IZSLER) e ISPRA. Il 44% delle 252 carcasse di Aquila reale e avvoltoi analizzati ha evidenziato valori cronici di piombo superiori al normale e livelli da avvelenamento clinico nel 26% dei casi” spiegano.

“Negli ultimi 13 anni, in provincia di Sondrio, sono state condotte numerose ricerche scientifiche ed esperienze pratiche di altissimo livello: è stato evidenziato che il 63% dei visceri di ungulati colpiti da arma da fuoco contenevano decine di schegge di piombo, a dimostrazione del rischio elevatissimo per i rapaci che vivono su queste montagne dove, dal 2005 al 2019, su 15 aquile reali recuperate, ben 9 sono morte affette da saturnismo cronico o acuto (pari al 60%)”.

“Il divieto definitivo del piombo dalle munizioni di caccia sta per essere discusso in queste settimane dalla provincia di Sondrio. Sondrio è stata la prima provincia italiana ed europea che, dal 2011, ha parzialmente bandito le munizioni con piombo per la caccia agli ungulati. Tuttavia, questa restrizione si è rivelata del tutto insufficiente siccome il numero delle Aquile reali intossicate è raddoppiato. Per risolvere il problema alla radice è necessario il divieto totale del piombo dalle munizioni da caccia”.

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