Infortuni. Numeri in calo ma la contrazione è dovuta alla pandemia

SONDRIO – Sicurezza sul lavoro: Cgil, Cisl e Uil di Sondrio mercoledì 26 maggio lo chiederanno con un presidio che si terrà, dalle 11.30 alle 12.30, davanti alla Prefettura. In quest’occasione una delegazione incontrerà il prefetto di Sondrio Salvatore Pasquariello per illustrare la situazione e le preoccupazioni delle organizzazioni sindacali.

“È indispensabile l’elaborazione di una strategia nazionale su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che deve essere finanziata anche con il Pnrr e il Fondo di coesione e finalizzata a ottenere piene garanzie di salute e sicurezza, regolarità contrattuale e legalità”, hanno spiegato ieri i segretari generali Guglielmo Zamboni (Cgil), Davide Fumagalli (Cisl) e Vittorio Giumelli (Uil) nel corso di una giornata dedicata alle assemblee con i lavoratori.

In Lombardia i morti sul lavoro da inizio anno sono 27. Si aggiungono alle vittime nelle altre province italiane, ad ora già salite ad una cifra di 185. “Come organizzazioni sindacali consideriamo la sicurezza un diritto fondamentale e pretendiamo si faccia il necessario per garantire un lavoro sano e sicuro, chiediamo investimenti da parte delle aziende nella cultura della sicurezza e nella prevenzione di cui oggi tanto si parla, ma con insufficiente impegno per attuarle nell’organizzazione del lavoro”.

Anche i numeri relativi a Valtellina e Valchiavenna sono poco confortanti. Dal 2019 al 2020, l’anno della prima emergenza Coronavirus, le denunce all’Inail sono aumentate, passando da 2.323 a 2.466, nonostante un netto calo delle ore lavorate. Il dato complessivo riferito al primo trimestre di quest’anno è di 488 denunce di infortuni. C’è stata una diminuzione di 42 casi, visto che nel 2020 se ne erano registrati 530. Il calo, di fatto, è ancora più consistente se consideriamo che nel primo trimestre 2021 sono comprese 158 denunce di infortuni da Covid-19 che non erano presenti nel dato riferito al primo trimestre 2020. In pratica, se escludiamo le denunce di infortuni da Covid-19, il dato attuale si assesta su 330. È al di sotto dei due terzi del dato riferito al primo trimestre 2020. Siamo dunque in presenza di una forte diminuzione, ma non è un numero confortante. È infatti facilmente collegabile alla consistente contrazione del lavoro determinata, anche nella nostra provincia, dalla pandemia in corso.

In provincia di Sondrio nel 2020 e nei primi tre mesi del 2021 si sono registrate 1073 denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19. In 824 casi si tratta di donne, in 249 di uomini. Per quanto riguarda le classi di età, 148 lavoratori hanno meno di 34 anni, 368 tra i 35 e i 49 anni, 544 tra i 50 e i 64 e 13 più di 64 anni. Ma in tempi di pandemia l’analisi del sindacato è ancora più articolata. Le 158 denunce legate al Coronavirus del primo trimestre 2021 sono in larga parte concentrate nel mese di gennaio, con 97 casi, mentre in febbraio e marzo i numeri diminuiscono considerevolmente: 28 a febbraio e 33 a marzo. Questo significa che i vaccini funzionano anche per fermare i contagi sui luoghi di lavoro.