Rubrica. Come si accoglie un cane adottato: i consigli dell’esperta

GERA LARIO – Laura Siniscalco, educatore cinofilo con attestato di riabilitazione comportamentale, tecnico di socializzazione e tecnico dog ballance, è originaria di Lecco e vive ad Abbadia Lariana.

Da diverso tempo opera come professionista sotto forma di volontariato, nella struttura zoofila Il silenzio degli invisibili a Gera Lario. La struttura, gestita dall’associazione di tutela animale omonima, si occupa di rilevare gratuitamente i cani dai canili gravemente sovraffollati, di riequilibrarli, educarli e portarli in adozioni fatte in sicurezza. La struttura in cui opera non lavora con box e gabbie, ma con branchi di cani semi liberi In questo contesto Laura ha potuto fare ulteriore pratica sul campo e affinare le sue competenze negli inserimenti di cani, anche in branchi domestici già esistenti.

Grazie alla sua esperienza, oggi Laura ci racconta cosa fare e cosa non fare quando si adotta un cane.

1 Innanzi tutto adottare i cani presso canili e rifugi sul territorio. Se come lei volete aiutare i cani del sud, scegliete di rivolgervi a strutture del vostro territorio che si occupano di salvare i cani dai canili sovraffollati del sud e che, attraverso una serie di azioni mirate, fanno da ponte tra le gabbie di lager spesso di 3000 cani e la vostra situazione domestica. Questo fa si che voi possiate essere guidati sul cane col carattere più idoneo ad inserirsi nel vostro contesto, che possiate decidere di adottare un cane che è già stato socializzato ed educato da professionisti, e permette infine al cane di non essere eradicato brutalmente dal luogo in cui vive. Quindi di arrivare nelle vostre case con già una piccola conoscenza reciproca.

2 Qualora decideste di prenderlo direttamente dalle Associazioni del sud, sappiate che i cani arrivano con staffette a pagamento accreditate dall’ASL, dopo aver affrontato tantissime ore di viaggio. Il cambio di ambiente causa paura all’animale. Di conseguenza munitevi di un kennel (trasportino) e fatevi posizionare il cane all’interno direttamente dall’operatore della staffetta, aprite il kennel in sicurezza, dentro la vostra abitazione. Al momento del ritiro, non mettetelo a terra, non fategli fotografie, se potete non portate i vostri figli. Il ritiro è un momento delicato per il vostro nuovo amico, occorre tranquillità e concentrazione. Non vi conosce, ha affrontato un duro viaggio, è stato eradicato dal suo contesto, per questi motivi potrebbe cercare di scappare. Date lui il tempo per capire che lo state salvando, quando si fiderà delle vostre buone intenzioni potrete abbassare la guardia sul tema fuga. Un cane che appena uscito dal canile vi scappa, è un cane al 70 per cento finisce molto male.

3 I primi giorni in casa, sono per il cane un fattore di grande stress, è tutto nuovo e voi siete degli estranei che parlano una lingua a lui completamente ignota (voi, la casa, le passeggiate, l’ambiente esterno) per cui sarà normale vederlo un po’ spaventato: dategli il tempo, fate scegliere a lui un angolo della casa in cui si sente protetto, non chiamatelo per nome perché non sa ancora di averlo e anzi, quella parola che continuate a ripetere e che non conosce, per lui diventa solo fonte di stress. Non sa come rispondere. Per avvicinarlo a voi piuttosto usate dei premi succulenti, dei wrustel o dei pezzettini di formaggio lasciato a terra e come la pista di pollicino lo condurrete gradualmente a casa, casa intesa come luogo di fiducia. Se rispettate i suoi tempi, vedrete che si integrerà nella routine della famiglia e che diverrà uno dei membri più importanti. Non abbiate fretta però, un po’ di pazienza ripaga sempre nei rapporti.

4 Se avrete la fortuna di avere un giardino, per le prime settimane non portatelo in passeggiata, ma sfruttate il giardino appurando che sia in sicurezza. Se non fosse in sicurezza per i primi giorni usate il guinzaglio anche in giardino e preoccupatevi di metterlo in sicurezza da possibili salti e scavi.

5 Non lasciatelo da solo in giardino fino a che non si è ambientato. Le prime passeggiate fatele in ambienti tranquilli e con pettorine anti fuga ben strette. Ideale per le prime passeggiate, marcare le aree limitrofe a casa, così che lui possa prendere i primi riferimenti.

6 Non liberate il cane dal guinzaglio fino a che non avrete capito che in caso di pericolo voi siete diventati il suo riferimento e fino a che non avete sviluppato una relazione per cui lui risponde ai vostri comandi. Per alcuni cani ci vogliono poche settimane, per la maggior parte mesi, per pochi, non basta una vita intera La memoria genetica di un cane, il suo trascorso e la sua indole sono elementi che potrete acclarare solo dopo diversi mesi di convivenza.

7 Dare tempo al cane di sentirsi a proprio agio e fare i propri bisogni al guinzaglio e se per caso sporca in casa dopo una passeggiata è perché ancora non si sente al sicuro fuori. Nel momento in cui si sente al sicuro e viene portato nel modo corretto fuori, il cane ama farà i propri bisogni all’esterno.

8 I veterinari costano quindi va messo in conto di dover spendere dei soldi per il benessere del cane, se non c’è disponibilità a metter in conto delle spese è meglio lasciar perdere.

9 Adottare è un gesto meraviglioso. Se vi sentite pronti a dare e ricevere molto amore potete contattare