Sondrio. 298 metri quadrati di verde pro capite, il dato più alto della Lombardia

SONDRIO – Sondrio è il capoluogo di provincia lombardo in testa alla hit-parade del verde disponibile pro capite, con ben 298,2 metri quadrati: al secondo posto c’è Como, ma con un evidente distacco, dato che i metri quadri/abitante del capoluogo lariano sono 67,7.

Un posizionamento straordinario, se si considera che in Lombardia la disponibilità pro capite di verde urbano nei capoluoghi di provincia è sotto la media italiana in un caso su due. Il dato emerge dalla fotografia scattata da Coldiretti in base agli ultimi dati Istat in occasione dell’incontro “Il vivaismo italiano post Covid-19” e della diffusione della bozza del rapporto del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc) dell’Onu.

La disponibilità pro capite di verde urbano nelle città lombarde capoluogo varia quindi da provincia a provincia. A Lecco ogni abitante ha a disposizione 15,4 metri quadrati di verde urbano; segue Milano con 17,8; Varese con 19,3; Pavia con 24,1; Bergamo con 25,4; Brescia con 26 metri quadrati per abitante; Cremona con 31,6 metri quadrati; Mantova con 40,3 metri quadrati; Monza con 58,3 metri quadrati per abitante; Lodi con 58,6. Poi i dati di Sondrio e Como, menzionati sopra.

In Italia – rimarca Coldiretti – ogni abitante dispone in città di appena 33,8 metri quadrati di verde urbano con lo smog che viene amplificato dall’effetto combinato dei cambiamenti climatici, del traffico e della ridotta disponibilità di spazi verdi che concorrono un modo rilevante alla mitigazione del clima e a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi.

Uno scenario che ha un impatto importante anche sulle temperature urbane visto che un parco di grandi dimensioni può abbassare il livello di calore da 1 a 3 gradi rispetto a zone del centro o dove non ci sono piante o ombreggiature verdi. Oltre ad essere una barriera anti afa, le piante combattono anche l’inquinamento dell’aria che è considerato dal 47% degli italiani la prima emergenza ambientale secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, bisogna intervenire in modo strutturale ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato con le essenze più adatte alle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori.