Foppa – Ganda Grossa. L’iter per il progetto continua, Nonini: “Inammissibile”

NOVATE MEZZOLA – “Non ritengo ammissibile mettere sullo stesso piano la tutela della pubblica incolumità con gli interessi di un privato”, queste le parole del sindaco di Novate Mezzola Fausto Nonini in merito alla decisione assunta dalla Provincia di Sondrio di non bloccare l’iter della proposta di progetto della Società “Novate Mineraria” di aprire un nuovo sito di estrazione in località Foppa – Ganda Grossa.

La Società ha ribadito come non vi sarebbero al momento situazioni di pericolo per la popolazione derivanti dall’attività estrattiva ma Nonini sottolinea: “Qui non stiamo parlando di una frana in senso stretto che può essere monitorata come corpo unico, è l’intera parete ad essere una possibile sorgente di crolli diffusi le cui volumetrie variano da qualche decimetro cubo a migliaia di metri cubi”.

Tre i crolli accertati nell’area: il 22 gennaio, l’8 febbraio – esattamente sopra la zona dove vogliono effettuare le estrazioni – e il 20 febbraio.

“C’è già una perimetrazione di frana attiva sul versante ma attualmente si limita alla zona soprastante l’area della prospettata cava – ricorda il primo cittadino – ad ogni modo i massi quando avviene un crollo raggiungono il piede della montagna, nel migliore dei casi. Il 22 gennaio pur essendo il crollo leggermente traslato rispetto alla zona individuata dal progetto estrattivo sono stati proiettati massi anche lateralmente raggiungendo il margine dell’area dove verrebbero a mobilitarsi mezzi e persone”.

La richiesta inoltrata dall’amministrazione comunale di sospendere l’iter è finalizzata a poter ricevere e analizzare i risultati dello studio di analisi cinematica commissionato dalla Comunità Montana della Valchiavenna negli scorsi giorni ma deliberata già a maggio.

“Solo allora – conclude Nonini – avremo modo di presumere i comportamenti che assumerebbero non tanto i massi in caduta, ma le schegge di notevoli dimensioni prodotte dalla frammentazione, che ricordo essere la principale causa di rischio. Ciò servirà per poter dimensionare, posizionare e infine realizzare un opera di difesa come ad esempio un rilevato che avrebbe la funzione di intercettare le proiezioni rocciose. La Provincia il 10 giugno aveva dichiarato di voler sospendere l’iter e oggi, a distanza di 20 giorni fa dietrofront come se il Comune non avesse ben motivato in maniera tecnica e oggettiva le proprie ragioni”.

Nella foto in copertina le immagini del crollo dello scorso 22 gennaio. La freccia indica il luogo del futuro insediamento di estrazione mineraria. 

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