Frontiere Festival Piuro. Buona la prima, e si pensa alla prossima edizione

PIURO – Si è conclusa positivamente la prima edizione del Frontiere Festival Piuro, svolatasi proprio nel comune della Bregaglia italiana nello scorso fine settimana e ora si pensa già a riproporre l’evento.

Frontiere Festival Piuro è stato un appuntamento dedicato al tema dei confini, reali o immaginari, alla sfida che rappresentano e al loro superamento. È da questo che è nata la scommessa, in un momento storico che sembra spingerci alla chiusura e all’isolamento, di dedicare un festival culturale al tema della frontiera, in tutte le sue accezioni e le declinazioni possibili: è frontiera l’arco alpino, ma lo sono anche il linguaggio, la parola e l’arte. E tutti questi elementi, da venerdì a domenica, sono stati protagonisti nelle manifestazioni che, complessivamente, hanno coinvolto ben 700 persone.

Sul palco delle cascate e del teatro parrocchiale sono saliti scrittori, poeti, registi ed esperti tutti di altissimo livello, provenienti dall’Italia e dalla Svizzera: Alessandra Carati, Enrico Camanni, Maurizio Folini, Bruno Tognolini, Fabio Andina, Andrea Fazioli, Ilaria Gaspari, Michele Cecchini, Sabrina Paravicini e Nino Monteleone.

A Belfort si è discusso di arte con Giacomo Massari e Filippo Tincolini di RoboTor, robot antropomorfo in grado di scolpire il marmo, e con gli artisti Bruno Baldari, Roberto Bricalli, Daniele Carpi, Kyoji Nagatani e Pamela Napoletano, che hanno esposto le proprie opere nell’antico palazzo restaurato dall’Associazione italo-svizzera per gli scavi di Piuro.

Sono stati molto apprezzati, soprattutto dai bambini, i laboratori che hanno permesso di partecipare a lezioni di giocoleria, yoga e macramé e di raccogliere i piccoli frutti nell’azienda agricola La muracca di Borgonuovo.

“La sfida più grande è stata quella di proporre una manifestazione completamente nuova, basata sull’incontro con autori e su laboratori dedicati a un pubblico di tutte le età – dichiara Alessandra Martinucci, vicesindaco del Comune di Piuro – Lo abbiamo fatto in un momento molto difficile e ci sono ampi margini di miglioramento per il futuro, ma il bilancio è assolutamente positivo”.

Nel corso del Frontiere Festival Piuro è stato presentato il progetto Un alpeggio che vibra. Nelle frazioni montane di Savogno e Dasile un gruppo di ragazze e ragazzi dell’Opera don Guanella ha  vissuto un’esperienza lavorativa occupandosi della cura di sentieri, baite e alpeggi.

L’obiettivo degli organizzatori è quello di riproporre il Frontiere Festival Piuro e di trasformarlo in un appuntamento annuale. “La partecipazione così sentita del pubblico ha confermato che questo tema e questa formula sono in grado di coinvolgere in maniera trasversale, oltre ogni barriera di età, interessi, provenienza, cultura  – commenta Gabriela Jacomella, ideatrice della manifestazione – Abbiamo creato un progetto dall’identità forte, e questa prima edizione ci ha dato lo slancio necessario per riprendere subito in mano le fila del discorso, e iniziare a lavorare all’edizione 2022”.

Foto di: Associazione Contrasto