Sentiero del Viandante. Da Colico a Piantedo fino alle pendici del Legnone

PIANTEDO – Con l’arrivo della bella stagione il Sentiero del Viandante diventa una delle escursioni preferite per turisti e residenti.

Il tratto più importante e conosciuto del Sentiero del Viandante provenendo da Lecco termina notoriamente al santuario colichese della Madonna di Val Pozzo ma in tempi recenti è stata recuperata e resa fruibile anche un’altra tappa di questo storico cammino che consente agli escursionisti di proseguire lungo il fianco della montagna raggiungendo così anche Piantedo e Delebio.

A darci il resoconto dei luoghi e dell’itinerario percorso Claudio Baruffaldi: “Mentre completavo la parte valtellinese dell’itinerario, passando a monte dell’abitato di Delebio avevo notato l’indicazione e la ripida strada lastricata che conduce all’Alpeggio di Osiccio: la mattina di un giorno qualsiasi ho deciso di fare un rapido sopralluogo e ne ho ricavato una piacevole impressione sia dal luogo che dal paesaggio ma anche dalla accogliente cortesia delle persone incontrate sul posto”.

Partendo dalla località Basalùn, praticamente all’ingresso di Delebio, gli escursionisti possono parcheggiare vicino alla centrale idroelettrica e, da lì, affrontare la parte iniziale e più ripida dell’itinerario.

“Passeggiando fra Osiccio di sopra e di sotto mi sono reso conto dell’ampiezza di questo maggengo molto curato e luminosissimo che si affaccia sulla piana di Morbegno – prosegue Baruffaldi – e che non avrei mai scoperto se non avessi dato un’occhiata a quella provvidenziale segnalazione: la mia innata curiosità ha fatto il resto, consentendomi di intravvedere la possibilità di proseguire per le soprastanti mete del Legnone che avevo già raggiunto passando dall’alpeggio di Scoggione sopra Colico, ‘chiudendo’ al meglio questo percorso ad anello molto interessante”.

Una volta giunti a destinazione il paesaggio è davvero incantevole e la vista spazia sulla bassa Valtellina, il lago di Novate Mezzola e dunque l’alto Lario comasco: chi vuole andare più su può immergersi nella foresta della val Lesina, apprezzando una vasta area naturale poco frequentata dall’uomo e pertanto rimasta praticamente incontaminata, con flora e fauna che da sempre sono gli incontrastati padroni di questi splendidi luoghi.

“Siamo sul versante opposto del Legnone rispetto all’alta Valvarrone e che meglio conosciamo – conclude – gli itinerari più famigliari e frequentati dai valsassinesi che salgono verso la vetta della montagna più alta della nostra zona partono, infatti, dai Roccoli Lorla sopra Tremenico, da Pagnona e Premana ma da lassù, dopo aver scollinato si può scendere fino al Rifugio Legnone passeggiando poi fra i maggenghi di Osiccio e i resti delle storiche fortificazioni della Linea Cadorna che ci riportano alla memoria gli scenari e gli eventi della prima Guerra mondiale”.