Ciclismo. L’impresa di Scaioli: 24 ore in sella tra Valsassina e Valtellina

PRIMALUNA – Dopo le imprese tra Agueglio, Resinelli, Morterone e Altavalle, lo sportivissimo 21enne di Primaluna Gabriele Scaioli ne ha fatta un’altra delle sue. Ultimo in ordine cronologico infatti è l’Everesting Roam, che prevede regole diverse dalle altre sfide già affrontate dal giovane ciclista.

“Terzo Everesting portato a casa, ultimo della categoria, mancava solo questo, molto più duro rispetto agli altri due – spiega Gabriele – Il tutto consiste nel fare almeno 400km e 10mila metri di dislivello positivo, non sullo stesso tracciato come i precedenti, con il limite massimo di 36 ore; si può dormire, ma la mia scelta è stata quella di farlo in un’unica tirata”.

Un tracciati lungo e vario, suddiviso tra Valsassina e Valtellina, è stato teatro dell’evento. In ordine di tappe questo è il percorso: Primaluna-Tovo Sant’Agata-Mortirolo-Monno-Mortirolo dalla Directa Contador- Mazzo-Mortirolo-Grosio-Mortirolo-Monno-Mortirolo-Mazzo-Bellano-Giumello-Casargo-Paglio-Cortenova-Cainallo-Cortenova-Agueglio-Primaluna.

“L’idea come al solito è nata qualche giorno fa. Avevo già in mente di salire in giornata i cinque versanti del Mortirolo partendo da Mazzo, dunque fare il tragitto in macchina – racconta il primalunese -. Siccome all’appello mancava solo il terzo Everesting, il più duro, nella mia testa ha frullato l’idea di concatenare il tutto, partendo da casa e tornando in valle a finire il tutto, come così è stato”.

“Partito alle 2 di mattina del martedì, inizio a salire verso Tovo, circa 110 km da Primaluna, anche se di notte il fastidioso vento contro si fa sentire sugli infinti rettilinei Valtellinesi. Arrivato con l’alba, inizia la prima scalata, dura negli ultimi km, scendo subito a Monno, risalgo per la seconda volta dalla “via più dura” la famosa “Directa Contador”, dedicata al talento spagnolo, corta ma tosta, con pendenze massime del 25%. Affrontata anche questa è l’ora di scendere e salire la classica e storica, la salita da Mazzo, poi giù a Grosio, pausa e su. Ultima discesa a Monno, salgo anche quest’ultima, foto di rito in cima e via per il rientro fino a Bellano, caldo e vento contro non mancano mai”.

“Visto che manca ancora tanto come km e dislivello, salgo a Giumello e poi subito Paglio, pausa a Taceno, per poi salire con il buio fino a Cainallo, riscendo a Cortenova e salgo per l’ultima volta fino al Passo di Agueglio. Foto al cartello, circa la una di notte, ed è fatta, dopo più di 23 ore, adesso manca solo il rientro a casa. Ennesima soddisfazione, faticoso, soprattutto per essere stato la maggior parte da solo, Mortirolo non delude mai. Alla prossima!” conclude soddisfatto Scaioli.