Turismo. Riparte la stagione, Coldiretti: “In due anni un miliardo di euro persi”

SONDRIO – Con l’allentamento della stretta-Covid e gli spiragli di tregua in Ucraina, la partenza della stagione turistica di primavera è alla portata: ci sperano in particolare le aziende del settore agrituristico, che hanno sofferto le restrizioni con una perdita a due cifre delle presenze (soprattutto straniere) negli ultimi due anni in provincia di Sondrio.

Il risultato è che, tra alloggio e ristorazione, l’agriturismo italiano con il balzo dei prezzi dell’energia ha perso 1,25 miliardi tra il 2020 (758 milioni) e il 2021 (500 milioni), secondo le stime della Coldiretti su dati Ismea, dai quali si evidenza che prima della pandemia, nel 2019, il fatturato era di 1,56 miliardi.

“Per le nostre imprese agrituristiche il 2021 è stato ancora un anno difficile, anche se con buoni segnali di ripresa soprattutto d’estate – evidenzia Angelo Cerasa, presidente dell’associazione agrituristica Terranostra per la provincia di Sondrio – anche perché l’agriturismo svolge un ruolo centrale per la vacanza post-Covid, in quanto contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità nelle nostre campagne per garantire il rispetto delle distanze sociali ed evitare l’affollamento. Per questo auspichiamo in una concreta ripresa anche in vista delle prossime festività pasquali e dei prossimi ponti e “weekend lunghi primaverili: pandemia e scenari di guerra hanno rallentato le prenotazioni che, negli ultimi giorni, sembrano però in ripresa. Siamo pronti ad accogliere al meglio i turisti offrendo la nostra cucina del territorio, sempre con attenzione a non sprecare nulla, e i diversi servizi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, ma anche per appassionati della cultura e del benessere”.

“In particolare, la riscoperta dei piccoli borghi montani – aggiunge Cerasa – è anche una scelta strategica importante per promuovere nuovi flussi turistici nelle campagne offrendo allo sguardo del visitatore la bellezza del paesaggio, le tradizioni e la cultura di un’agricoltura in armonia con la storia e l’ambiente. Nei 72 piccoli comuni della provincia di Sondrio (ovvero il 92% del totale) ci sono le condizioni ideali per una vacanza perfetta in grado di coniugare montagna, agricoltura, storia, arte, natura, gusto, benessere e sport. Per la maggioranza degli ospiti l’agriturismo significa soprattutto cibi genuini e buona alimentazione”.

“L’agriturismo è un’opportunità utile e importante per rivitalizzare le aree interne valorizzando l’identità territoriale e i sistemi produttivi locali. Con il rilancio di piccoli borghi – ha commentato Cerasa – si inizia a programmare l’Italia del post Covid, un’occasione anche per alleggerire la pressione demografica sui grandi centri urbani senza ulteriore consumo di suolo e il rischio di cementificazione in un territorio già fragile”.