Disabili e sport. L’ospedale di Sondalo in prima linea con la sua “unità speciale”

SONDALO – Per migliorare la condizione fisica e per stare meglio con sé stessi, per prevenire problemi di salute e per stare in compagnia di altre persone: sono i benefici che i disabili ricavano dalla pratica dell’attività sportiva, a qualsiasi livello di impegno. La presenza di un centinaio di partecipanti all’evento di presentazione e promozione dello sport paralimpico, dal titolo “Conoscere lo sport“, che si è svolto all’Ospedale Morelli di Sondalo, conferma l’interesse delle persone con disabilità, delle loro famiglie e delle associazioni che le rappresentano. Organizzato dall’Asst Valtellina e Alto Lario, con il Comitato Italiano Paralimpico, l’Associazione Unità spinale Niguarda e Dappertutto, prevedeva due momenti distinti: l’approfondimento il mattino e le prove pratiche nel pomeriggio.

Il direttore dell’Ospedale Morelli Mario Melazzini è intervenuto in apertura per dare il benvenuto ai presenti: “All’inizio di questa giornata vorrei ringraziare il dottor Luca Binda e tutto lo staff dell’Unità spinale del Morelli, l’Unità spinale dell’ospedale Niguarda, il Comitato paralimpico lombardo e le associazioni a supporto delle persone con disabilità che si mettono a disposizione per sensibilizzare e far meglio conoscere quanto è importante la pratica sportiva anche in condizioni particolari. Credo nel valore dello sport e nella sua capacità di realizzare una perfetta integrazione tra le persone con disabilita e non: i benefici che si potranno ricavare dall’attività sportiva non saranno soltanto fisici ma anche emotivi con ricaduta valoriale sulla quotidianità della vita. Questo è il punto di partenza – ha detto ai presenti il direttore Melazzini -: ci troviamo in un contesto ospedaliero che mette a disposizione tutti i servizi per permettere di acquisire o riacquisire, un livello di autonomia e/o per riqualificarsi per mezzo dello sport, sia per il piacere di farlo in maniera amatoriale che a livello agonistico. Il nostro impegno sarà di potenziare il sostegno affinché possiate avere tutte le opportunità per avvicinarvi allo sport, in collaborazione con il Comitato paralimpico lombardo e l’Unita spinale dell’Ospedale Niguarda”.

Nell’introdurre il programma della giornata, il dottor Binda, direttore dell’Unità spinale, ha richiamato le parole di una paziente per rendere meglio l’idea del percorso avviato per favorire l’incontro tra sport e disabili. “Io non voglio ricominciare, io voglio continuare, voglio andare avanti”, aveva detto la paziente.

Nelle intenzioni del dottor Binda, che ha sottolineato il sostegno avuto dalla Direzione strategica dell’Asst, continuare significa proseguire nell’impegno di creare un’associazione sportiva, sull’esempio di quanto fatto dall’Unità spinale dell’Ospedale Niguarda, per avviare i disabili allo sport e favorire la pratica di diverse discipline sportive. Per ora è un’intenzione ma il percorso è stato avviato, sostenuto dai moltissimi partecipanti e dalla promessa di Bruno Frangi di Ausportiva Niguarda: “Cercheremo di fare qualcosa di bello insieme”.

Le Unità spinali della Lombardia sono già una rete e non sarà difficile procedere insieme anche per quanto riguarda lo sport. Sono seguiti gli interventi, tra gli altri, del presidente del Comitato paralimpico lombardo Pierangelo Santelli, dei medici dell’Unità spinale dell’Ospedale Niguarda, del presidente di Dappertutto Walter Fumasoni. Adriana Cassinis, anche presidente della Società italiana midollo spinale, e Tatiana Bianconi, medici fisiatri del Niguarda, hanno illustrato i benefici della sport terapia, riconosciuta quale disciplina terapeutica nel trattamento riabilitativo, che oltre a migliorare la forza muscolare, favorisce l’aggregazione e i rapporti sociali agendo sull’ansia e sulla depressione, esattamente come succede per normodotati. Nei pazienti con lesioni da midollo spinale previene i problemi cardiovascolari, l’ipertensione, il diabete e l’osteoporosi, oltre a migliorare la gestione della carrozzina e dell’equilibrio. Nel pomeriggio, dopo aver condiviso il pranzo nella mensa del Morelli, i partecipanti si sono spostati nella palestra del quinto padiglione dove si sono svolte le prove pratiche di pallavolo, tiro con l’arco, carabina, fitness, para thai boxe, scherma, handbike e tennis tavolo.

Soddisfatto per gli ottimi riscontri avuti dall’evento, il direttore generale Tommaso Saporito ha dichiarato: “L’Unità spinale dell’Ospedale Morelli è un fiore all’occhiello del nostro sistema sanitario e il dottor Binda e il suo staff stanno svolgendo un ottimo lavoro. Riconoscendo l’importanza della sport terapia, ritengo opportuno aprire a iniziative in grado di coinvolgere i pazienti per migliorare il loro stato di salute e, più in generale, la loro vita dedicandosi a un’attività sportiva. Attraverso la rete che si è creata, presso l’Unità spinale, i pazienti interessati potranno avere tutto il supporto e le informazioni necessarie per avvicinarsi allo sport”.