Campodolcino. La Cà Bardassa si trasforma in Betlemme per un giorno

CAMPODOLCINO – Un buon successo per la prima edizione del Presepe vivente in Cà Bardassa, una delle poche case rurali ancora intatte in tutto l’arco alpino, a Fraciscio frazione del comune di Campodolcino.

Sono stati diverse le persone che lo scorso 29 dicembre hanno visitato la rappresentazione organizzata da “Amici di Fraciscio” per festeggiare il Natale in un modo ed in un ambiente molto particolare. Alla realizzazione della prima edizione del presepe vivente hanno partecipato una quarantina di persone, sia adulti che bambini. Tra le figure rappresentate erano presenti anche quelle tipiche della vita di tutti i giorni di un paesino di montagna e della valle Spluga di un tempo.

Molte le attività storiche che sono state riportate in vita, tra le più interessanti sicuramente la filatura della lana fatta dalle donne del paese utilizzando gli attrezzi che si usavano in passato, risistemati per l’occasione. Ma anche un distillatore di grappa completo di un alambicco funzionante grazie al quale è stato possibile mostrare ai visitatori il procedimento tradizionale con il quale veniva realizzata la bevanda alcoolica.

La Sacra Famiglia è stata rappresentata da una giovane coppia e la loro piccola, nata negli ultimi mesi del 2019, che ha deciso di vivere proprio a Fraciscio. “Una bella novità – fanno sapere dall’organizzazione – Può essere visto anche come un incentivo a stare in montagna. È stata una buona esperienza, ci sono tutte le intenzioni di ripeterla anche per l’anno prossimo”.

È stata anche l’occasione per far provare a tutti alcuni prodotti tipici, grazie al mercatino posizionato all’interno della casa rurale, tra cui dolci e lavorati in lana fatti dalle donne del paese, ma anche l’immancabile violino di capra. Il ricavato delle vendite è stato devoluto in beneficenza all’Operazione Mato Grosso.

 

G. M.