Deborah Compagnoni. la regina dello sci spegne le sue prime 50 candeline

SANTA CATERINA VALFURVA – Deborah Compagnoni spegne le sue prime 50 candeline. La regina dello sci italiano, la più forte sciatrice azzurra di tutti i tempi, capace di vincere ori olimpici e mondiali a ripetizione negli anni ’90, è nata a Bormio il 4 giugno del 1970 ed è cresciuta nella sua Santa Caterina Valfurva dove ritorna spesso e dove coi genitori ha un albergo: la Baita Fiorita di Deborah.

La fuoriclasse valtellinese ha vinto tanto, tantissimo, in carriera ma avrebbe potuto vincere molto di più se la sfortuna non si fosse accanita contro di lei. Negli anni Deborah ha subito una serie impressionante di gravi infortuni che le hanno impedito di fatto di competere per la Coppa del Mondo generale, uno dei pochi trofei che le manca in una bacheca strepitosa. I primi passi, come un po’ tutti gli sciatori valtellinesi, li ha mossi nell’ex trofeo INA, ora trofeo Schena Generali Assicurazioni, dove ha dettato legge facendosi ben presto notare dai vertici dello sci alpino nazionale che l’hanno subito convocata in nazionale.

Talento cristallino, a soli 16 anni si è messa al collo la medaglia di bronzo in discesa libera nei mondiali juniores di Bad Kleinkirchheim e a 17 anni ha centrato l’oro iridato in slalom gigante ai mondiali juniores organizzati da Svezia e Norvegia. Nel 1988 si ruppe il ginocchio destro e poi rischiò la vita a causa di un blocco intestinale. Ma nel 1989 dimostrò a tutti di avere una tempra fuori dal comune, rientrando in “pista” e vincendo il titolo tricolore in tutte e 4 le specialità.

A Santa Caterina Valfurva, sulla pista di casa, centrò nel 1991 il suo primo podio in Coppa del Mondo, un secondo posto dietro la fuoriclasse elvetica Vreni Schneider. Il 26 gennaio 1992 a Morzine “Debby” sale sul gradino più alto del podio in SuperG e centra così la sua prima vittoria in Coppa del Mondo. Nei Giochi Olimpici di Albertville domina il SuperG ma nella prova di Gigante subì la rottura dei legamenti del ginocchio. E il suo urlo straziante, ripreso dalle televisioni, fece il giro del mondo. Ma la parola arrendersi non è nel vocabolario della Compagnoni che nei mondiali di Morioka (Giappone) del 1993 centra il 5° posto in SuperG. E nel 1994, alle Olimpiadi di Lillehammer, dove fu la portabandiera dell’Italia, si prese una bella rivincita sulla sorte vincendo la medaglia d’oro in Gigante.

Nel 1996 fu nuovamente campionessa mondiale in gigante a Sierra Nevada ma nel 1997 ai mondiali del Sestriere calò la doppietta Gigante – Speciale, come in poche furono poi capaci di conquistarla in una rassegna iridata. E in quella stagione vinse anche la “coppetta” di Gigante, centrando il 4 posto nella classifica generale di Coppa del Mondo, gareggiando solo in gigante e slalom, dominata dalla svedese Pernilla Wiberg.

Se le ginocchia avessero consentito a Deborah di gareggiare anche in discesa e SuperG forse staremmo parlando di un’altra storia. Ma la Storia Deborah l’ha scritta nuovamente ai Giochi Olimpici di Nagano in Giappone nel 1998 quando si riconfermò padrona del Gigante e vinse l’argento in Slalom a soli 6 centesimi (!) da Hilde Gerg! Mai nessuna prima di Debby riuscì a vincere tre ori in tre edizioni diverse della rassegna a cinque cerchi. L’ultimo successo in Coppa Del Mondo fu nel gigante di Bormio il 6 gennaio 1998. Nei suoi ultimi mondiali, a Beaver Creek nel 1999, centrò un settimo posto in speciale e un ottavo in gigante. E al termine di quella stagione si è ritirata.

Tra i suoi record, da segnalare le nove vittorie di fila in gigante tra il 1997 e il 1998 e la vittoria con 3 secondi e 41 centesimi (!) sull’austriaca Alexandra Meissnitzer nel gigante di Park City nel 1997. Impressionante. Ma il mito di Deborah Compagnoni, capace in quegli anni dominati dall’Albertone (Tomba) nazionale di ritagliarsi una fetta importante nel panorama nazionale, rimanendo fedele al suo carattere (certamente meno guascone di quelli dell’asso di Sestola), non tramonterà mai perché Lei è una fuoriclasse anche al di fuori di pali e paletti ed è soprattutto una persona speciale, sempre umile e mai sopra le righe, sempre pronta ad aiutare gli altri (da una sua idea per ricorda una cugina scomparsa di leucemia e capace di cavarsela anche senza “addetti stampa” e manager.

Al contrario di altre star dello sport, se la incontri anche adesso è pronta a parlare, a concederti un’intervista, a farti sciogliere con quel suo sorriso gentile e contagioso. Sposata con Alessandro Benetton, con il quale ha avuto tre figli, Agnese, Tobias e Luce, Deborah si è trasferita a Treviso ormai da anni ma quando può (spesso) fa una capatina a Santa Caterina Valfurva, dove le hanno dedicato una bellissima pista sede delle prove femminili dei Mondiali di sci alpino del 2005, a trovare i genitori. E la si può vedere nella “sua” Baita Fiorita, sempre col sorriso, sempre pronta a salutare senza problemi i suoi numerosi fan. Sempre e per sempre una fuoriclasse, la regina dello sci alpino italiano!

Foto tratte da: Facebook

RedSport