Ricerca. “Giovani, società, politica”, il report promosso da Anpi e Issrec

SONDRIO – Capire quali siano le idee, su diversi temi, degli studenti maggiorenni della provincia di Sondrio. È questo lo scopo della ricerca, promossa da Anpi e da Issrec (Istituto sondriese per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea), che ha poi portato al report, prodotto dalla sociologa Monia Anzivino, dal titolo “Giovani, società, politica in provincia di Sondrio”.

“L’inchiesta, partita nel 2019, riprende quella già fatta nel 2003, aggiornandola ed attualizzandone i temi – spiega il direttore dell’Istituto, Fausta Messa – il tutto per vedere se fossero cambiate le idee dei giovani. Grazie al Provveditorato, abbiamo mandato a tutte le scuole della provincia, che erano libere di aderire o meno all’iniziativa, un questionario abbastanza corposo. Ad averlo poi restituito sono stati 643 studenti maggiorenni. Un dato comunque importante, il 41% del totale”.

Ad aderirvi sono state, a Sondrio, l’Iti E. Mattei, il liceo Donegani, il G. Piazzi e Lena Perpenti ed l’istituto Pio XII. A Bormio, l’Istituto Alberti. A Tirano, il Pinchetti. A Morbegno, il Saraceno Romegialli ed, infine, a Chiavenna il Leonardo da Vinci. Le domande all’interno del questionario spaziavano tra diversi argomenti. Queste riguardavano, ad esempio – data l’allora vicinanza con le votazioni europee – la visione dei giovani nei confronti dell’Unione europea. Ma anche bullismo, temi ambientali, fiducia nelle istituzioni in generale e come gli studenti vedessero eventuali derive autoritarie di queste ultime.

“Dalle conclusioni di questo report non esce un brutto ritratto dei nostri giovani – continua Messa – abbiamo potuto vedere che la maggior parte, soprattutto le ragazze, è possibile considerarla progressista. In molti si sono rivelati molto aperti nei confronti dell’Europa e per quanto riguarda l’accoglienza degli stranieri. Inoltre, tutti sono convinti che la democrazia sia il sistema più utile e quello da portare avanti, anche se perfettibile. Al contempo, però, emerge come vi sia molta sfiducia da parte loro nei confronti delle istituzioni. Questo sentimento è massimo nei confronti dei partiti politici, percepiti con molta negatività. Scarsa la fiducia anche nello Stato, mentre farebbero più affidamento nei Comuni di appartenenza”.

G. M.