Teglio. Al via la raccolta del grano saraceno, “Stagione condizionata dal clima”

TEGLIO – È iniziato il raccolto 2020 del grano saraceno, un delle produzioni identitarie del territorio valtellinese e valchiavennasco, coltivato da oltre mezzo millennio e alla base di numerose preparazioni tipiche della provincia di Sondrio, dai pizzoccheri, agli sciatt, alle polente.

La stagione quest’anno “è stata fortemente condizionata dal clima” come conferma la Coldiretti provinciale: prima la siccità nella semina di luglio, poi temporali forti nel periodo dopo la fioritura e il forte vento che ha allettato il prodotto: ciò fa pronosticare rese più contenute rispetto allo scorso anno, 7 quintali/ettaro contro gli 8 medi consueti. Ma la qualità del prodotto appare buona.

Oggi, dopo che la coltivazione del grana saraceno era stata quasi del tutto abbandonata a partire dagli anni ‘70, in provincia di Sondrio si contano colture per circa 35 ettari, 160 mila metri coltivati solo a Teglio – luogo simbolo per questa graminacea – in crescita rispetto ai 153 mila dello scorso anno.

“Un prodotto che è identitario della nostra valle e di un tessuto agroalimentare che parte dal campo per arrivare alla tavola – commenta il presidente di Coldiretti Sondrio Silvia Marchesini – Con il saraceno si ottiene una farina straordinaria, in purezza priva di glutine, utilizzata anche per biscotti e pasta fresca in aggiunta a quanto già ricordato”.