Settore benessere. Mantenere alta la guardia contro l’abusivismo

SONDRIO – In questa delicata fase molte attività hanno dovuto fare i conti con misure che hanno ridotto sensibilmente il proprio volume d’affari ed altre ancora hanno chiuso e fra queste rientrano i centri estetici. La chiusura di questi ultimi – come già è accaduto nei mesi di marzo ed aprile – ha determinato purtroppo un incremento di coloro che offrono tali prestazioni in modo abusivo.

Il tema – che storicamente non colpisce solo i servizi alla persona – si è avvertito già nella scorsa primavera ed è stato riproposto da Confartigianato Sondrio nel corso della IIª Sezione “Sviluppo economico e attività produttive” della Conferenza Provinciale Permanente convocata giovedì 12 novembre dal prefetto di Sondrio Salvatore Pasquariello.

Confartigianato Sondrio – che rappresenta oltre 460 imprese del comparto operative in Valtellina e Valchiavenna, che danno lavoro a quasi 900 persone – da anni si batte per contrastare il fenomeno del “lavoro abusivo”, che nel settore dei servizi alla persona (Acconciatori ed Estetisti) arriva al 26,3%, di molto superiore alla media nazionale del lavoro irregolare nelle altre attività (piccoli lavori edili, riparazione, sartoria, etc) che è pari al 15%.

I falsi professionisti si offrono con diversi strumenti e la segnalazione agli uffici dell’associazione diventa la via più corretta sul piano legale per poter allertare le autorità competenti ed effettuare i controlli del caso. Il punto di partenza deve necessariamente essere la segnalazione puntuale e mirata da parte di chiunque venga a sapere casi di soggetti che erogano servizi alla persona in modo abusivo presso il proprio domicilio o presso quello del cliente.

“La sensibilità dell’associazione nella tutela degli artigiani – sottolinea Johnny Oregioni, presidente provinciale del comparto – che con il loro saper fare creano ricchezza nella nostra provincia, si misura anche dalla costante attenzione che riserva alla formazione e alla crescita professionale degli operatori e dei giovani, senza creare false aspettative ma puntando sulla competenza. Contrastare il fenomeno del sommerso significa difendere questa professionalità e difendere l’importante valore della legalità”.