Inquinamento. Aria più pulita, anche merito del Covid ma il trend positivo è pluriennale

SONDRIO – ARPA Lombardia ha diffuso i dati sulla qualità dell’aria, provincia per provincia, in tutto il territorio regionale. Da quanto emerso sembrerebbe che l’effetto Covid-19 abbia avuto ripercussioni positive almeno sulla qualità di ciò che respiriamo: in provincia di Sondrio, per esempio, nel 2020 le concentrazioni di polveri sottili hanno superato la soglia massima di legge in soli sette giorni a fronte dei 138 registrati nel 2019.

PM10 DATI SUPERAMENTO LIMITE PER PROVINCIA – Per quanto riguarda il superamento della media giornaliera di 50 µg/m3 di Pm10, a Milano è successo 90 volte, 78 a Cremona, 66 a Mantova e a Monza, 64 a Pavia, 62 a Brescia, 59 a Lodi, 46 a Bergamo e a Como, 25 a Varese, 24 a Lecco e 7 a Sondrio. Sono 3 pertanto i capoluoghi di provincia in cui è stato rispettato il limite previsto dalla normativa italiana ed europea di non più di 35 giorni oltre soglia.

Nel 2019 il numero di giorni di superamento era risultato complessivamente pari a 72 giorni a Milano, 65 a Pavia, 64 a Cremona, 57 a Mantova, 55 a Lodi, 53 a Brescia, 44 a Monza, 29 a Bergamo, 27 a Como, 19 a Lecco, 17 a Varese e 9 a Sondrio. Ampliando il periodo di analisi si osserva come il numero di giorni di superamento fosse però, qualche anno fa, ben maggiore. Per esempio, nel 2006, i giorni di superamento della soglia erano risultati rispettivamente pari a 149 a Milano, 138 a Cremona, 113 a Pavia, 162 a Lodi, 145 a Monza, 148 a Mantova, 146 a Brescia, 90 a Bergamo, 102 a Como, 83 a Lecco, 56 a Varese, 138 a Sondrio.

IL PM2.5 DATI DIMINUZIONE PER PROVINCIA – Analogamente al Pm10, anche per il Pm2.5 il dato 2020 conferma il trend in progressiva diminuzione nel corso degli anni, con dati in generale poco più elevati che nel 2019 ma, nella maggior parte delle stazioni, intorno o inferiori a quelli del 2018.

Nel 2020 il valore limite annuale pari a 25 µg/m3 è stato rispettato in tutte le stazioni di monitoraggio del programma di valutazione regionale. Con la sola eccezione di Cremona Fatebenefratelli, Soresina e Spinadesco dove la media annua è risultata pari rispettivamente a 26 µg/m3, 27 µg/m3 e 28 µg/m3. Nei capoluoghi di provincia le concentrazioni si sono attestate sui seguenti valori (dato peggiore della città): Cremona 26 µg/m3, Milano 25 µg/m3, Lodi 24 µg/m3, Brescia e Pavia 23 µg/m3, Bergamo, Como e Monza 22 µg/m3, Mantova 20 µg/m3, Varese 19 µg/m3, Sondrio 16 µg/m3 e Lecco 14 µg/m3.

Nel 2019 la situazione era comunque confrontabile. Infatti, la massima concentrazione media annua nei capoluoghi è stata rispettivamente a Cremona di 26 µg/m3, Brescia 25 µg/m3, Pavia e Lodi 23 µg/m3, Milano e Mantova 21 µg/m3, Bergamo, Como e Monza 20 µg/m3, Varese 19 µg/m3, Sondrio 17 µg/m3 e Lecco 13 µg/m3.

BIOSSIDO DI AZOTO (NO2), LO STATO DELLE PROVINCE – L’No2 ha fatto registrare un’ulteriore diminuzione rispetto all’andamento osservato negli anni precedenti, complessivamente già in miglioramento su base pluriennale, con concentrazioni medie annue nel 2020 inferiori a quelle del 2019; sebbene siano ancora presenti alcuni superamenti del valore limite sulla media annua (pari a 40 µg/m3), in particolare in stazioni da traffico degli agglomerati urbani.

La situazione delle medie annue dell’NO2 del 2020, con riferimento alle stazioni peggiori dei capoluoghi di provincia, è la seguente: Milano 48 µg/m3, Monza 44 µg/m3, Brescia 41 µg/m3, Lecco 33 µg/m3, Bergamo, Como e Pavia 31 µg/m3, Lodi 29 µg/m3, Cremona e Mantova 27 µg/m3, Varese 26 µg/m3, Sondrio 20 µg/m3.

Nel 2019 le medie annue erano risultate rispettivamente pari a Milano e Brescia 58 µg/m3, Monza 46 µg/m3, Como 40 µg/m3, Bergamo 39µ g/m3, Lecco e Pavia 35 µg/m3, Cremona, Lodi e Varese 33 µg/m3, Mantova 32 µg/m3, Sondrio 26 µg/m3. Anche per l’NO2 si conferma del resto, al di là delle fluttuazioni tra un anno e l’altro, il trend in diminuzione su un periodo più lungo: a Milano viale Marche la media annua di NO2 si attestava a 76 µg/m3 nel 2007 e a 86 µg/m3 nel 2000.

OZONO (O3) LA SITUAZIONE IN PROVINCIA – A differenza degli altri inquinanti considerati l’ozono non mostra un andamento evidente negli anni. Complessivamente, il 2020 ha fatto registrare una situazione migliore rispetto al 2019 in riferimento al numero di superamenti delle soglie di informazione e di allarme. Si sono registrati tuttavia, come anche negli anni precedenti, diffusi superamenti sia del valore obiettivo per la protezione della salute, sia di quello per la protezione della vegetazione. In particolare, il valore obiettivo per la protezione della salute di non più di 25 giorni con la massima media mobile su 8 ore superiore a 120 µg/m3, risulta superato in tutte le province lombarde.

In dettaglio, nel 2020 si sono registrati, nella stazione peggiore, 116 giorni di superamento dell’obiettivo per la protezione della salute nella provincia di Lecco, 92 in provincia di Como, 86 in provincia di Lodi, 85 in provincia di Milano e Varese, 84 in provincia di Bergamo, 82 in provincia di Brescia 74 in provincia di Monza e Brianza, 73 in provincia di Mantova, 67 in provincia di Cremona, 55 in provincia di Pavia e 30 in provincia di Sondrio a fronte di un valore obiettivo di non più di 25 giorni oltre la soglia (da valutarsi come media su tre anni).