Impianti di sci. In provincia 16 comuni in lista per i fondi del “Dl sostegni”

MILANO – Definito da Regione Lombardia l’elenco dei comprensori sciistici e dei Comuni con i requisiti per accedere ai fondi del ‘Dl Sostegni’ (41/2021) e del ‘DL Sostegni/bis’ (73/2021). Per la Provincia di Sondrio  individuati i Comuni di Aprica, Bormio, Campodolcino, Caspoggio, Chiesa in Valmalenco, Gerola Alta, Lanzada, Livigno, Madesimo, Piuro, Teglio, Tirano, Valdidentro, Valdisotto, Valfurva, Villa di Tirano.

La delibera identifica i comprensori come territori costituiti dai Comuni che hanno al proprio interno impianti da risalita o piste da sci, sia da discesa che di fondo, e che hanno le caratteristiche per poter beneficare dei ristori per il fermo subito a causa del Covid-19.

Per le imprese e i Comuni dei comprensori identificati dalle Regioni, infatti, il ‘DL Sostegni’ mette a disposizione un fondo capace di 700 milioni di cui 430 milioni per gli esercenti di attività di impianti di risalita a fune, 40 per maestri di sci e scuole di sci e 230 per le impresse turistiche. Con il ‘DL Sostegni/bis’, c’è poi tato un ulteriore incremento di 100 milioni per le imprese turistiche, portando il fondo per queste attività a 330 milioni. A essere interessati sono 58 Comuni lombardi in sette province.

“La definizione dei comprensori sciistici è un ulteriore passo propedeutico per far arrivare i giusti indennizzi al comparto della montagna. Siamo sempre più vicini alla concretizzazione di quanto promesso dal ministro Garavaglia e dal presidente Fontana, all’indomani del blocco dell’apertura degli impianti di risalita e della stagione invernale, che ha arrecato molti danni economici agli operatori della montagna”. Così l’assessore regionale alla Montagna, Enti locali e Piccoli Comuni, Massimo Sertori.

“Un provvedimento – aggiunge il sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia, con delega allo Sport e ai Grandi eventi sportivi, Antonio Rossi – che ha una triplice chiave di lettura: innanzitutto, sostenere imprenditori e lavoratori che, più di altri, hanno subito le pesanti ripercussioni della pandemia. Poi rilanciare la montagna in chiave turistica, come meta vincente di numerose province lombarde. E, infine, rimettere le attività sportive collegate alla montagna al centro dell’attenzione delle Istituzioni e più in generale della collettività”.