Piuro. Aumenta la Tari ma ci sono più rifiuti da smaltire alle piazzole ecologiche

PIURO – A Piuro il 2021 ha registrato un aumento della Tari di alcuni euro: l’incremento – dai 5 ai 7 euro a testa, in base alla grandezza degli immobili – si è reso necessario per far fronte all’aumento di rifiuti prodotto dai mesi di lockdown.

“Un solo passaggio a settimana nelle piazzole ecologiche nelle aree più popolose non bastava, in quanto la mole dei rifiuti, anche se differenziati, come carta e plastica da imballaggio, è aumentata esponenzialmente – sottolinea il sindaco di Piuro Omar Iacomella – Fare un secondo giro delle aree ecologiche ha comportato il primo aumento di circa 5 euro a testa, infatti sono diventati 52 i viaggi annui di 6 piazzole su 10”.

A gravare sulla bolletta anche l’utilizzo scorretto dell’isola ecologica di Scilano che comportava un costo di 550 euro a viaggio dei container, a volte semivuoti in quanto gli ingombranti non venivano spezzati o addirittura con i rifiuti differenziati male, e questo ha portato ad un maggiore costo di trasporto.

“Di solito – prosegue Iacomella – la nostra amministrazione verso novembre di ogni anno, metteva risorse proprie per non gravare ulteriormente sui cittadini. Ma a seguito delle tariffe validate da ARERA (autorità di sorveglianza sulle tariffe e i piani finanziari a livello nazionale) ha certificato che i costi di smaltimento dei rifiuti e il loro trattamento, avrebbe previsto una spesa annuale di 245mila euro invece dei 206mila euro pagati sino al 2019”.

L’automazione dell’isola ecologica di Scilano ha evitato un aumento di ulteriori 25mila euro delle tariffe togliendo di fatto il servizio porta a porta del primo martedì del mese. “Questo – conclude il primo cittadino – ci consente di poter controllare meglio ciò che viene gettato via e di farvelo differenziare in maniera più corretta. Inoltre con questo sistema, abbiamo tolto dalla circolazione coloro che di notte rovistavano nei rifiuti in cerca di rame o metalli vari”.

La suddivisione delle tariffe avviene sempre secondo la riforma della tassa del 2015: la Tari viene quindi ripartita sul numero degli abitanti di una casa e non sui metri quadrati come invece era in vigore sino al 2014. Le seconde case del comune (aree servite da piazzole e abitabili tutto l’anno) pagano una quota corrispondente a 2 occupanti fissi, mentre le case servite sì da strada, o comunque seconde case di montagna ma abitabili solo pochi mesi all’anno, hanno una riduzione del 50% circa. Le attività produttive beneficiano invece di riduzioni grazie al “fondone Covid” messo a disposizione dallo Stato anche per il 2021.