Consorzio Alpe Andossi. Un progetto per rendere smart i pascoli in quota

MADESIMO – Il Consorzio Alpe Andossi, dopo avere realizzato negli anni infrastrutture che hanno dato la possibilità di dotare di necessari punti di abbeverata tutta l’area pascolabile, nonché della indispensabile viabilità di servizio e di una struttura per la mungitura, rilancia ulteriormente la propria attività mettendosi a disposizione del mondo della ricerca e della sperimentazione.

Lo fa come supporto indispensabile al progetto “Pascol-Ando”, questo il nome del progetto che vede tra i partner il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’Economia agraria (CREA), l’Università degli studi di Milano Bicocca, l’Associazione Regionale degli Allevatori della Lombardia, e con la partecipazione tecnica della Fondazione Fojanini di Sondrio e della Latteria Sociale valtellina di Delebio.

Non è la prima volta che l’Alpe Andossi ospita studiosi e ricercatori, fatto che mette a disposizione del progetto solide basi conoscitive che vengono sviluppate, attraverso metodi di indagine innovativi, come la mappatura del suolo del pascolo attraverso sensori elettromagnetici ed il rilevamento della vegetazione attraverso drone dotato di camera multispettrale.

Vi è poi la parte dedicata allo studio del comportamento degli animali al pascolo, che vede le singole bovine dotate di un piccolo collare in grado di rilevarne le attività di alimentazione e ruminazione, di movimento e di riposo, e di restituire attraverso un apposito software informazioni direttamente fruibili dagli allevatori su PC o smartphone rispetto allo stato di benessere degli animali. Il tutto è finalizzato alla maggiore conoscenza delle caratteristiche del pascolo e del comportamento degli animali, ma anche ad una maggiore definizione delle qualità del latte d’alpeggio e dei prodotti derivati e alla tracciabilità degli stessi.

Una parte del progetto sarà poi dedicata alle tecniche di recupero di porzioni di pascolo degradate ed al mantenimento delle naturali condizioni di biodiversità. L’attività, iniziata preliminarmente nel corso del 2020, interesserà la stagione in corso e quella del prossimo anno, e prevede anche l’organizzazione di giornate divulgative rispetto al progetto ed ai risultati ottenuti.