Ciclismo. Annata agrodolce per l’atleta dell’Alto Lario Simone Petilli

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Di Hoebele – Opera propria, CC BY-SA 4.0,

COLICO – Simone Petilli non è soddisfatto, la stagione appena lasciata alle spalle non lo rende felice. Certo aver partecipato al Giro d’Italia (il suo terzo in carriera) è un punto a favore anche perché la sua ultima apparizione era datata 2016.

Al quinto anno nei professionisti il 28enne passista nato a Bellano voleva dare di più come vedremo in seguito.

Petilli, diamo un voto a questo 2020/21: contento?
“Non più di tanto, al Giro d’Italia volevo lasciare il segno. L’obiettivo era vincere una tappa e con essa la mia prima corsa da professionista, invece salvo solo un decimo posto e una fuga da lontano seppur, non andata a buon fine. Non sono riuscito a cogliere l’attimo propizio -ripeto una stagione terminata male, diciamo che mi assegno un sei stiracchiato mattiamola così”.

Cosa serve allora per vedere un Petilli a livelli accettabili?
“Per raggiungere questo traguardo, la ricetta è univoca: devo lavorare duro negli allenamenti in fase di preparazione. Dopo tre settimane di sosta, in cui ho ricaricato le pila ora ho ripreso l’attività – certo le corse sono lontane ma in questi due mesi insieme alla squadra, dovremo lavorare sodo con la speranza di essere protagonisti”.

Contratto rinnovato allora…
Simone Petilli - Intervista all'arrivo - Tappa 12 Giro d'Italia 2021 - YouTube“Non ancora, diciamo che le parti sono vicine e la cosa dovrebbe andare in porto ma ripeto – di ufficiale non c’è nulla”.

Di conseguenza, nessun calendario è stato ancora abbozzato – per sapere a quali gare sarai al via bisognerà dunque aspettare?
“Esatto, ritengo sia prematuro discuterne adesso”.

A 28 anni un ciclista, ai giorni nostri, viene considerato relativamente giovane. La speranza di scalare le gerarchie del pedale italiano e internazionale sono quindi ancora vive?
“Me lo auguro, io spero di essere ancora protagonista almeno per qualche annetto. Di sicuro è vero quello che hai detto – la carriera agonistica e non solo nel ciclismo si è allungata, tuttavia ritengo sia meglio vivere serenamente giorno dopo giorno nulla; staremo a vedere cosa mi riserverà il futuro”.

L’obiettivo è quindi cancellare quel fastidioso zero sotto la casella vittorie, rompere l’incantesimo al Giro; sarebbe il massimo per qualsiasi italiano o sbaglio?
“Assolutamente, per il sottoscritto si tratterebbe di fantastico sogno- ma adesso non so se avrò la fortuna di essere schierato, in questa prestigiosa corsa a tappe. l’importante è come ricordato, vincere questa prima benedetta corsa tra i professionisti – e vedere il mio nome con maggior continuità nei dieci vedremo se sarà possibile”.

A proposito: un Giro pieno zeppo di salite, forse troppe o no?
“In effetti è un giro bello tosto e selettivo, i big si daranno battaglia uno spettacolo a vantaggio del movimento, fattore quest’ultimo di grandissima rilevanza”.

Alessandro Montanelli