Morelli. L’Alta Valle: “Il tempo degli impegni non mantenuti deve finire”

SONDALO – Come annunciato nelle scorse ore i sei sindaci dell’Alta Valtellina, unitamente al Comitato a difesa della Sanità di Montagna hanno inoltrato una lettere – indirizzata ai vertici di Regione Lombardia, al direttore di Asst Tommaso Saporito e al prefetto di Sondrio Salvatore Pasquariello – per chiedere conto della situazione dell’ospedale Morelli di Sondalo.

Riceviamo e pubblichiamo di seguito la lettera inoltrata da amministratori e attivisti.

Egregi Signori,
nel recente incontro dell’11 giugno scorso, tenutosi a “Palazzo Lombardia”, il Presidente Fontana e l’Assessore alla Sanità Gallera hanno ampiamente rassicurato i Sindaci scriventi dell’Alta Valtellina ed il “Comitato a difesa della Sanità di Montagna” in merito all’immediato ripristino delle attività ospedaliere esistenti pre-Covid presso l’Ospedale “Morelli” di Sondalo, con impegno:

– a dare pronte disposizioni al Direttore Generale della ASST Valtellina Alto Lario per l’attuazione della decisone assunta;
– a sospendere immediatamente qualsiasi attività programmatoria non concordata.

Ebbene, sul punto, chiediamo alle SS.VV. un riscontro, a “stretto giro di posta”, circa la trasmissione e ricevimento delle predette disposizioni e, nel caso, lo stato di attuazione delle stesse. Questa richiesta di sollecite informazioni scaturisce infatti dalla forte preoccupazione che, a dispetto di quanto garantito da Regione Lombardia, si stia invece procedendo nella direzione opposta, non ripristinando per nulla lo stato di fatto preesistente all’emergenza Covid-19, con l’intento così di smantellare definitivamente l’Ospedale di Sondalo. Superfluo sottolineare che, qualora fosse questa la “sorte” del “Morelli”, l’opposizione delle Istituzioni locali, unitamente al “Comitato a difesa della sanità di montagna” e (crediamo) di tutta la popolazione, sarà fortissima e determinata.

Per la verità la difesa del “Morelli” coinciderà con l’azione e mobilitazione tesa anche al suo rilancio secondo le indicazioni, proposte e strategie contenute nel Piano redatto dalla componente tecnico-scientifica del Comitato, peraltro in chiara, netta e motivata antitesi rispetto al Piano di riqualificazione della rete ospedaliera curato del Politecnico di Milano.

Nel corso dello stesso incontro dell’11 giugno, l’Assessore Gallera ha comunicato di aver trasmesso al Ministero della Salute un piano che prevede l’individuazione di un “Centro Covid” presso il 6° e il 7° padiglione del “Morelli”, con i relativi e necessari investimenti, così come peraltro suggerito dal Comitato. Anche a riguardo chiediamo cortesemente di avere notizie puntuali ed aggiornate.

Concludiamo questa nota su un’altra questione “spinosa”, quella dell’emergenza-urgenza per la Provincia di Sondrio, un servizio che abbiamo, in più occasioni, denunciato come in continuo peggioramento sotto il profilo degli standard qualitativi. Noi (intanto) continuiamo fermamente a sostenere che il sistema dovrebbe avere due punti di riferimento sul territorio montano rappresentati dai nosocomi di Sondalo e Gravedona, abbandonando la prospettiva miope di un forte accentramento delle competenze sul presidio di Sondrio. Siamo altresì convinti dell’importanza, anche in questo ambito, dell’Ospedale “Morelli”, centrale ed essenziale in un’area a forte caratterizzazione turistica (3 milioni di presenze annue), e di un servizio riqualificato che non dovrà basarsi solo sulle eliambulanze, impossibilitate a volare per buona parte dell’anno, ma inevitabilmente bisognoso anche di un efficiente trasporto a terra.

Dall’Alta Valle i tempi di percorrenza sono notoriamente molto lunghi e l’ospedale di Sondrio è troppo lontano. Ciò premesso – e lo vogliamo dire chiaramente – se dovesse perdurare la situazione attuale di “svuotamento” delle prestazioni e dei servizi del “Morelli”, con evidente e grave rischio per la tutela della salute dei cittadini interessati, i Sindaci e il Comitato scriventi, loro malgrado, si riservano di valutare l’adozione di iniziative volte a rappresentare anche all’Autorità Giudiziaria competente tale condizione di periculum inerente un fondamentale diritto costituzionalmente garantito. Insomma, il tempo degli impegni non mantenuti deve finire. Rimaniamo dunque in attesa di riscontro e, nel ringraziare per l’attenzione prestata, porgiamo distinti saluti.

Lì 25 giugno 2020

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