Fellaria. Le impressionati immagini dell’arretramento del ghiacciaio

VALMALENCO – Un impressionante video, realizzato dai tecnici del servizio glaciologico lombardo, che mostra il ritiro del ghiacciaio del Fellaria, in Valmalenco durante i 54 giorni delle riprese.

“La fotocamera – sottolinea Riccardo Scotti – ci ha regalato immagini bellissime e molto didattiche. Ad inizio estate la fronte si rivela piuttosto stabile mentre i primi crolli significativi sono iniziati attorno al 13 luglio quando il treppiede inizia ad essere lambito da numerosi blocchi di ghiaccio. Tali crolli sono dovuti essenzialmente all’erosione dell’acqua del lago che tende a togliere il piede al ghiaccio”.

I crolli avvengono quando la porzione più avanzata, generalmente isolata a monte da un crepaccio, perde l’equilibrio statico e crolla o talvolta si ribalta nel lago. Le fluttuazioni giornaliere del battente e le correnti provocate dai torrenti subglaciali che arrivano da monte amplificano questo fenomeno favorendo la formazione di profonde grotte.

“È possibile – aggiunge Scotti – che un graduale aumento della temperatura dell’acqua del lago durante il corso dell’estate possa favorire il fenomeno, resta un’ipotesi fin quando non ci convinceremo a misurare anche questo parametro”.

Contestualmente all’arretramento frontale è evidente la perdita di spessore della fronte dovuta alla fusione superficiale del ghiacciaio che in questa porzione a causa delle temperature estive molto alte, è ormai superiore ai 2 metri al mese in luglio e agosto.

LA TIME-LAPSE CAMERA ABBATTUTA DAL GHIACCIAIO DI FELLARIA

Storia di una installazione (troppo) ambiziosaLo scorso anno abbiamo installato due fotocamere panoramiche sulla lingua del ghiacciaio di Fellaria. Il 25 maggio scopriamo che il supporto di una di queste è stato scardinato dal peso della neve invernale. Decidiamo così di spostarla in un nuovo punto molto vicino alla fronte per avere la miglior inquadratura possibile. Giusto il tempo di saldare, customizzare e riverniciare un vecchio treppiede che giaceva inutilizzato da anni, e il 15 giugno con un gruppo numeroso di volontari, siamo di nuovo in azione. Il maltempo ci costringe a lavorare velocemente ma riusciamo a fissare il treppiede direttamente alla roccia con solidi tasselli del 16. Sebbene l’analisi delle immagini dell’anno precedente non abbia mostrato criticità particolari, la prossimità con dei “muri” di ghiaccio in rapida evoluzione ci lascia qualche dubbio, e per questo, un po’ ingenuamente cerchiamo di tranquillizzarci addossando al treppiede una serie di grossi blocchi di roccia per proteggerlo e stabilizzarlo. Il duplice obiettivo dell’installazione è di comprendere meglio il fenomeno del calving glaciale (distacco di blocchi di ghiaccio a contatto con un lago glaciale) e testimoniare la rapida involuzione del ghiacciaio. Il 14 agosto, due mesi dopo, torniamo a controllare la fotocamera nell’ambito della spedizione Alpi2020 del progetto On the Trail of the Glaciers. Attraversiamo il ghiacciaio e, scendendo verso la fronte, ci accorgiamo subito che c’è qualcosa che non torna. Il treppiede è a terra, impreco ed accelero per riuscire a capire meglio cosa sia successo, sono ovviamente preoccupato per l’integrità della preziosa time-lapse camera. Arriviamo in pochi minuti quasi di corsa, il treppiede è piegato in più punti, quasi accartocciato, addirittura in un punto il tassello ha strappato completamente un pezzetto di roccia da terra. Gran parte dei massi sono spariti, probabilmente scagliati nel lago. Miracolosamente la camera ha interrotto la caduta a non più di 3 cm dalla roccia, è intatta ed è ancora in funzione! Ci voltiamo verso il ghiacciaio ed osserviamo con sorpresa e sgomento come siano cambiate le cose in soli due mesi. La fronte che distava solo pochi passi è ora lontana decine di metri, si è aperta una enorme grotta e la falesia mostra i segni dei crolli recenti. Il luogo è quasi irriconoscibile rispetto alla prima visita stagionale di maggio. Mai come in questa occasione rimango impressionato da un cambiamento così evidente avvenuto in un lasso di tempo così breve. Capiamo cos’è successo grazie all’altra fotocamera, posizionata solo poche decine di metri distante. Dal time-lapse si vede chiaramente come nella notte fra il 7 e l’8 agosto sia crollata un’ampia porzione della volta della grotta, questa massa di ghiaccio ha provocato un’onda (alta almeno 1-2 m) che ha convogliato i blocchi di ghiaccio appena crollati proprio in direzione della fotocamera. Nella prima immagine disponibile dell’8 agosto una distesa di grandi iceberg ricopre completamente l’intera area.Didattica glaciologicaLa fotocamera “miracolata” ci ha regalato immagini bellissime e molto didattiche. Ad inizio estate la fronte si rivela piuttosto stabile mentre i primi crolli significativi sono iniziati attorno al 13 luglio quando il treppiede inizia ad essere lambito da numerosi blocchi di ghiaccio. Tali crolli sono dovuti essenzialmente all’erosione dell’acqua del lago che tende a togliere il piede al ghiaccio. I crolli avvengono quando la porzione più avanzata, generalmente isolata a monte da un crepaccio, perde l’equilibrio statico e crolla o talvolta si ribalta nel lago. Le fluttuazioni giornaliere del battente e le correnti provocate dai torrenti subglaciali che arrivano da monte amplificano questo fenomeno favorendo la formazione di profonde grotte. È possibile che un graduale aumento della temperatura dell’acqua del lago durante il corso dell’estate possa favorire il fenomeno, resta un’ipotesi fin quando non ci convinceremo a misurare anche questo parametro. Contestualmente all’arretramento frontale è evidente la perdita di spessore della fronte dovuta alla fusione superficiale del ghiacciaio che in questa porzione a causa delle temperature estive molto alte, è ormai superiore ai 2 m al mese in luglio e agosto. Riccardo Scotti – SGLHanno collaborato a questo time-lapse: Roberto Porta, Michele Sciro Ruffoni, Marco Manni, Fabio Fazzini, Davide Colombarolli, Giovanni Prandi, Matteo Oreggioni, Martina Corti, Dario Orlandi, Federico Santini, Fabiano VenturaIl progetto di monitoraggio del ghiacciaio di Fellaria-Palù da parte di SGL – Servizio Glaciologico Lombardo è supportato daInterreg Italia Svizzera, B-ICE & Heritage, Comune di Lanzada e da Enlaps con cui collaboriamo per lo sviluppo delle eccezionali time-lapse camera Tikee https://enlaps.io/tikee-camera-timelapse/ utilizzate per catturare le immagini di questo filmato. Si ringrazia inoltre Fabiano Ventura Associazione Macromicro per il supporto e la collaborazione durante il controllo della fotocamera nell'ambito del progetto On the Trail of the Glaciers spedizione Alpi 2020 Il video è disponibile ad una miglior risoluzione su youtubeITA https://youtu.be/PhOlDLSMCNA ENG https://youtu.be/GTcchtD_ibA

Pubblicato da SGL – Servizio Glaciologico Lombardo su Lunedì 5 ottobre 2020

Immagini tratte da: Facebook