Agricoltura. Vespa samurai lanciata all’attacco della cimice asiatica

MILANO – Lo scorso anno nel nord Italia è iniziato il piano di contrasto della cimice asiatica, un parassita che ha già causato centinaia di milioni di euro di danni al settore agricolo, attraverso l’immissione in natura del Trissolcus japonicus, meglio noto come ‘vespa samurai‘. È pervenuta giovedì 1°luglio, da parte del Ministero della Transizione Ecologica, l’autorizzazione al proseguimento per il secondo anno del Piano.

“Anche quest’anno la Regione Lombardia aderisce – ha fatto sapere Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi -. Nel corso del 2020 avevamo effettuato i primi lanci in tre province. Oggi, in ritardo sulla tabella di marcia a causa delle perdite di tempo del ministero della Transizione Ecologica, iniziano i lanci in 28 siti nelle zone più colpite dalla cimice asiatica: le provincie di Brescia, Cremona, Lecco, Mantova, Milano, Pavia e Sondrio”.

La ‘vespa samurai’ è grande meno di un millimetro, non è pericolosa per l’uomo in quanto si nutre di polline e nettare ed è in grado di parassitizzare fino al 75% delle uova di cimice asiatica. Il servizio fitosanitario regionale della Lombardia ha coordinato ed effettuato tutte le azioni previste dal piano nazionale.

Per la provincia di Sondrio il siti individuati Postalesio, Tresivio, Chiuro, Teglio, Andalo Valtellino. In tutti i siti nel corso dell’estate verranno effettuati due lanci del parassitoide (100 femmine e 10 maschi per ogni rilascio), seguiti dai controlli previsti dal protocollo di lancio al fine di verificare l’efficacia degli stessi. Il materiale biologico è stato fornito direttamente dal CREA-DC (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – Difesa e Certificazione) di Firenze.

“Il ritrovamento di uova di cimice parassitizzate dalla vespa samurai dopo i lanci dello scorso anno – ha aggiunto Rolfi – fa ben sperare nell’insediamento di questo antagonista sul territorio lombardo e nella sua opera di controllo della cimice asiatica. La lotta biologica non è risolutiva in tempi brevi, ma nei prossimi anni dovrebbe permettere di contenere entro livelli più sopportabili la popolazione di cimice asiatica. Un modo per aumentare anche l’efficacia del suo controllo con gli altri metodi di difesa disponibili e riducendo, di conseguenza, l’impiego di insetticidi”.

“La cimice asiatica – ha detto in conclusione l’assessore – fa danni all’agricoltura lombarda per circa 15 milioni di euro all’anno, soprattutto alla frutticoltura. Abbiamo destinato 12,5 milioni di euro a 410 aziende lombarde per installare reti antinsetto, ma è chiaro che servono interventi efficaci per ridurre il numero di insetti alieni”.